Dopo che il sindaco di Casignana Vito Crino’ aveva annunciato che, in seguito a vari incontri presso la sede dell’Assessorato all’Ambiente della Regione ed un “tavolo tecnico” con esperti nel settore ambientale svoltosi nel Comune, c’è il determinante impegno da parte della  Regione Calabria per risolvere i problemi strutturali della discarica di Casignana (ancheattraverso l’appalto dei lavori di un progetto che prevede la messa in sicurezza definitiva della discarica per una cifra di circa 1.400.000,00 euro), oggi, 28 settembre, ho partecipato ad una riunione nel Comune di Bianco.

Presenti: Il capitano Minutoli (Noe), i rappresentanti dell’Arpacal (Cardile e Laganà), due Guardie forestali, l’Architetto Scarfò (Regione Calabria), un componente del Comitato No-Discarica e tutta l’Amministrazione di Bianco.

Argomento: Criticità della discarica di C.da Petrosi di Casignana.

Dopo aver ascoltato i vari interventi, come sindaco di Casignana ho ringraziato tutti per la sensibilità dimostrata nell’affrontare il “tema discarica” spiegando come, malgrado i problemi economici che ho ereditato dalla gestione commissariale, mi sono subito impegnato per risolvere le imperfezioni esistenti nel sito di Contrada Petrosi.

Ma non solo. Ho altresì proposto un Comitato allargato, composto pure dai sindaci del comprensorio, che abbia la finalità di interessarsi di tutte le criticità del nostro territorio.

Credo difatti che, per un reale salto di qualità nel campo ambientale, alla messa in sicurezza della discarica debba seguire un’attenzione continuativa nel tempo verso altre questioni ugualmente improrogabili.

Cioè bisogna guardare all’ambiente a 360° e non pensare che le difficoltà di un Comune non esistono perché ci sono altre Amministrazioni che hanno delle complicazioni maggiori.

La scaletta dei valori e delle urgenze non può essere stilata con i personalismi che risiedono negli angoli nascosti della nostra mente.

Legambiente, ad esempio, a luglio 2015, ha reso noto che, in Calabria,“i depuratori e gli scarichi di tubi e condotte”, per quanto riguarda  l‘inquinamento biologico,  risultano sempre “fortemente contaminati”. A giugno la Giunta regionale ha erogato nuovi soldi ai Comuni situati in “marina” e si spera che il tema della depurazione, della manutenzione reale dei depuratori e degliscarichi fognari nelle fiumare non sia un argomento che ci impensierisce 2-3 giorni l’anno, solo d’estate.

L’attenzione per tutte le emergenze del territorio è l’unica strada da seguire per chi vuole davvero che la Locride diventi finalmente un posto “normale”.

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