Al Dialog Festival riflessioni sul merito e la cooperazione
che costruiscono futuro
Il Dialog Festival di Casignana ha ospitato Claudio Martelli per parlare dell’importanza di connettere la memoria storica con la realtà attuale e il Sottosegretario Luigi Sbarra che ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra capitale e lavoro per il futuro della società. Appuntamento concludivo all’Hotel Maria di Bianco il 12 settembre per parlare di rilancio della Calabria.
L’8 settembre il Dialog Festival di Casignana ha vissuto uno dei suoi momenti più significativi immerso nel fascino senza tempo della Villa Romana, dove storia e attualità si sono incontrate in un dialogo ricco e stimolante. Protagonista dell’incontro è stato Claudio Martelli, figura centrale della politica italiana, che ha presentato il suo ultimo libro Il merito, il bisogno e il grande tumulto offrendo al pubblico una riflessione profonda sulle sfide della società contemporanea. Martelli ha aperto il suo intervento sottolineando che «il passato è un pozzo pieno di meraviglie, ma il vero merito sta nel comprendere come queste possano illuminare il presente», sottolineando l’importanza di connettere la memoria storica con la realtà di oggi.
Il confronto si è sviluppato in modo naturale grazie alle domande del giornalista Bruno Gemelli, che ha guidato il dialogo con la competenza alla quale ci ha da sempre abituati. Gemelli ha ricordato un momento cruciale della carriera politica di Martelli, la conferenza programmatica del Partito Socialista a Rimini nel 1982, quando lanciò i concetti di “merito” e “bisogno” quali termini che «non erano solo nuove espressioni semantiche, ma portavano con sé una rivoluzione nel linguaggio e nella visione della politica». Martelli, riprendendo questo spunto, ha approfondito il significato di tali concetti, evidenziando come il merito non debba essere inteso come un’esclusiva personale, ma come una responsabilità sociale: «Riconoscere i meriti individuali significa anche creare le condizioni perché tutti possano esprimere il proprio potenziale».
La serata è stata ulteriormente arricchita dall’intervento del Sottosegretario di Stato per il Sud, Luigi Sbarra, che, durante la seconda parte dell’incontro, ha posto invece l’accento sul valore della collaborazione tra capitale e lavoro spiegando alla platea l’iter che ha condotto all’approvazione della nº Legge 76/25 sulla partecipazione dei lavoratori. «La contrapposizione perpetua tra imprese e lavoratori è un ostacolo allo sviluppo. Solo attraverso una vera cooperazione possiamo costruire un futuro sostenibile e inclusivo» ha spiegato Sbarra, che ha poi presentato la legge sulla partecipazione economica come una “norma di civiltà”, sottolineando il bisogno di superare le logiche di conflitto che hanno caratterizzato il dibattito del ‘900.
Intervenendo sullo stesso tema, Vincenzo Caridi, Direttore Generale del Ministero del Lavoro, ha dunque sottolineato l’importanza della formazione continua come strumento per affrontare le sfide del futuro. «La cultura della partecipazione non può rimanere solo un principio astratto: deve tradursi in pratiche concrete all’interno delle aziende e delle istituzioni», ha affermato, richiamando l’attenzione sulla necessità di un impegno condiviso tra istituzioni, imprese e cittadini.
A completare il quadro degli interventi, Antonio Viscomi, giuslavorista ed ex parlamentare, ha infine offerto un’analisi lucida del contesto attuale, parlando della trasformazione del mondo del lavoro nell’era delle transizioni digitali ed ecologiche. «Non siamo di fronte a una semplice innovazione tecnologica, ma a un cambio di paradigma culturale. La vera sfida è quella di responsabilizzare le persone, rendendole protagoniste attive del cambiamento», ha dichiarato. La sua riflessione ha evidenziato come il lavoro non sia soltanto una questione economica, ma un elemento fondamentale per la coesione sociale.
L’incontro si è concluso in un clima di riflessione e apertura, con un pubblico che ha dimostrato grande attenzione ai temi che hanno animato il dibattito. La Villa Romana di Casignana, con la sua storia millenaria, ha fatto così da sfondo a una discussione che ha saputo intrecciare passato, presente e futuro, congedandosi nel migliore dei modi da questa seconda edizione del Festival con un incontro in grado di dimostrare una volta di più le potenzialità trasformative del dialogo.
Il Dialog Festival si sposterà adesso all’Hotel Maria di Bianco per il suo appuntamento conclusivo in programma venerdì 12 settembre per parlerà di Lo sguardo verso il futuro: comunità e rigenerazione. Sarà un’occasione irripetibile per riflettere sulle strategie di rilancio della Calabria, grazie alla presenza di figure di spicco come il capogruppo del gruppo consiliare Occhiuto Presidente Giacomo Crinò e il deputato della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati Francesco Cannizzaro, che illustreranno idee e azioni politicheconcrete per una Calabria più forte e dinamica, e l’esperto nella valorizzazione del patrimonio culturale e già direttore artistico del Dialog Festival Antonio Blandi, il presidente della FilmCommission Calabria Anton Giulio Grande, il presidente della Biennale di Venezia Pietrangelo Buttafuoco e il candidato alla Presidenza della Regione Calabria Roberto Occhiuto che esploreranno invece il tema del patrimonio culturale, dell’arte e del cinema come leve per la rigenerazione dei territori. Un confronto multidisciplinare che metterà in luce come la cultura possa essere il motore di un cambiamento autentico e duraturo, con la moderazione attenta e appassionata del vicesindaco Franco Crinò, garanzia di un dialogo aperto e costruttivo tra i relatori e il pubblico.
foto di Giuseppe Vottari