Dopo Spoleto, Terni, Aosta e Como, anche la Casa Circondariale di Reggio Calabria Arghillà è teatro in queste ore di gravi disordini. Una giornata ad altissima tensione che lascia presagire uno scenario ben più critico di quanto finora denunciato. A darne notizia è il Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, che parla apertamente di una “polveriera pronta a esplodere”.

“Lo diciamo da tempo, inascoltati o accusati di catastrofismo – afferma De Fazio – ma chi conosce davvero il carcere non può ignorarne i segnali. Avevamo previsto con largo anticipo anche le rivolte della primavera 2020, con 13 morti, centinaia di feriti, evasioni di massa e milioni di euro di danni. Oggi, se non possiamo parlare di effetti controproducenti del recente decreto sicurezza, è altrettanto chiaro che non sta generando alcun impatto positivo.”

Il sindacalista descrive un sistema al collasso, con 16mila detenuti in più rispetto alla capienza, 18mila agenti mancanti, traffici illeciti, violenze e stupri, e 290 aggressioni ogni mese ai danni del personale. A questo si aggiungono carenze sanitarie, strutture fatiscenti e insalubri, e turni di lavoro massacranti che possono durare fino a 26 ore consecutive.

“L’apparato regge solo grazie al sacrificio degli operatori, in primis del Corpo di polizia penitenziaria, ormai esausti e sviliti da un’Amministrazione sempre più distante dalla realtà delle carceri di periferia” – denuncia De Fazio.

Le richieste della UILPA PP sono precise: deflazionare subito la densità detentiva, potenziare gli organici recuperando anche personale dagli uffici ministeriali e provveditoriali, garantire l’assistenza sanitaria e avviare profonde riforme di sistema.

“Domani potrebbe essere troppo tardi” – è l’amaro monito con cui De Fazio chiude il suo intervento.

Nel frattempo, la situazione all’interno del carcere reggino rimane tesa, mentre cresce la preoccupazione per una possibile escalation estiva. Le istituzioni sono chiamate a rispondere con urgenza, prima che la crisi penitenziaria si trasformi in emergenza nazionale.

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