L’ entusiasmo a Siderno, dopo la vittoria partita contro il Soriano, è alla stelle ed ora sono molti che accarezzano il sogno della promozione in Eccellenza. I conti adesso bisogna farli con la Luzzese, squadra tutt’altro che facile, con cui la squadra del presidente Futia dovrà disputare la finalissima domenica prossima in campo ancora da definire (forse Lamezia o Vibo Valentia). Poi bisognerà affidarsi alla dea bendata e ai risultati che verranno fuori dalle altre partite di serie superiore e/o possibili rinunce.

Dopo i festeggiamenti di domenica che sono durati sino a tarda sera, insomma, si è tornati con i piedi per terra e, se è vero, che per il Siderno quello contro il Soriano era l’ostacolo più tenuto, è anche vero che la realtà del giorno dopo ci riporta a quest’ultima battaglia contro la Luzzese che, certamente si affronterà con grande entusiasmo e con la grande voglia di far bene, ma anche con la consapevolezza che nelle file di questa squadra ci sono alcuni giocatori di peso che potrebbero fare la differenza.

Lo stesso allenatore del Siderno Pippo Laface, che peraltro, non potrà essere in panchina perché colpito da un severo provvedimento dell’arbitro che lo ha espluso nei minuti finali della partita contro il Soriano perché – ha voluto precisare il tecnico – lo ha ritenuto responsabile del comportamento, non suo, ma dell’allenatore in seconda, che si era alzato dalla panchina, durante l’incontro non nasconde le insidie della partita.

“La Luzzese è una squadra molto forte con giocatori di primo piano e noi dovremo affrontare la gara con il massimo della concentrazione. Se, comunque, abbiamo il massimo rispetto dei nostri avversari sappiamo anche che il Siderno, se affronterà la gara con la giusta determinazione ha la possibilità di vincere. A questo punto dobbiamo fare quest’ultimo sforzo per dare la giusta soddisfazione alla nostra tifoseria. Comunque vadano le cose, ma noi crediamo in un risultato positivo e auspichiamo una massiccia presenza di tifosi del Siderno, sarà certamente una bella partita”.

Aristide Bava

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