La Calabria è ufficialmente in zona rossa. Le misure più restrittive si applicheranno almeno fino al prossimo 6 aprile. Questa è la data indicata dall’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza, ma più che altro per un fatto tecnico. L’attuale Dpcm in vigore scade proprio per quella data, a partire da mercoledì 7 marzo ci sarà la successione col nuovo decreto che il governo Draghi licenzierà attorno a metà settimana. Il presidente del Consiglio dei ministri ha confermato che, anche nelle aree rosse, saranno riaperte gli asili nido, le elementari e la prima media. Difficili allentamenti nonostante il pressing leghista nella maggioranza. Il monitoraggio dei nuovi colori – pur se Draghi avrebbe richiesto un’attenzione quotidiana ai membri del Cts- sarà sempre nella giornata di venerdì. Quindi la Calabria dovrebbe rimanere rossa anche per tutta la settimana successiva a Pasqua. Del resto, i segnali sul fronte contagi (ancora alti) e sulla pressione ospedaliera (soprattutto nei reparti di area medica) non paiono indicare particolari miglioramenti. Rispetto alle disposizioni nazionali, l’ordinanza regionale è più ristrettiva in un punto. Il presidente Spirlì ha fissato il divieto per i non residenti di ritornare nelle seconde case, nonostante esse siano equiparate alla residenza, domicilio e abitazione dal Dpcm del 2 marzo. Resta consentito l’asporto, nonostante la poco felice riproduzione delle misure regionali recepimento di quelle nazionali. Sul fronte degli spostamenti, per i giorni del 3,4 e 5 aprile è consentita la deroga per far visita a parenti e amici anche fuori comune (ma comunque in ambito regionale). Dalle 5 alle 22 si possono spostare verso un’abitazione privata due persone a cui si possono aggiungere un minore di 14 anni o una persona disabile.
Di seguito il dettaglio delle misure in vigore da oggi.
SPOSTAMENTI- Sono consentiti esclusivamente i seguenti spostamenti all’interno del proprio comune (così come verso un altro all’interno del territorio regionale o un’altra Regione o Provincia autonoma) per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione (per il ricongiungimento di coppie e partner). Per effetto dell’ordinanza regionale, non potranno fare rientro i non residenti nelle seconde case in territorio regionale. Gli spostamenti per far visita ad amici o parenti autosufficienti e, in generale, tutti gli spostamenti verso abitazioni private abitate diverse dalla propria non dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute sono invece vietati fino al 2 aprile e nella giornata del 6 aprile 2021. Nei giorni 3, 4 e 5 aprile 2021 sarà consentito una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata della stessa Regione, tra le ore 5.00 e le 22.00, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro.
SCUOLE– Chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado. La sospensione dell’attività didattica in presenza durerà fino a Pasqua. A partire da mercoledì 7 aprile, il nuovo decreto fisserà la ripresa in presenza negli asili nido, elementari e fino alla prima media anche se in zona rossa.
ATTIVITA’ COMMERCIALI AL DETTAGLIO CHI RESTA APERTO E CHI CHIUDE– Con la zona rossa chiudono anche numerose attività commerciali. Potranno restare aperte soltanto quelle ritenute ‘prima necessità’ .Ad esempio. i negozi di abbigliamento saranno chiusi. Resta ferma la possibilità delle consegne a domicilio. Le attività che restano aperte devono chiudere nei pre festivi e festivi, se all’interno di centri commerciali, non risultano fra quelli essenziali. Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie. Chiudono anche parrucchieri e centri estetici, poiché fra i servizi alla persona in zona rossa non sono sospese soltanto le seguenti attività: Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia; Attività delle lavanderie industriali; Altre lavanderie, tintorie; Servizi di pompe funebri e attività connesse.
ATTIVITA’ RISTORAZIONE– Niente consumazione al tavolo per bar e ristoranti. E’ sempre vietato consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie etc.) e nelle loro adiacenze.
Dalle 5.00 alle 22.00 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande dalle 5.00 alle 18.00, senza restrizioni e dalle 18.00 alle 22.00, è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina (e altri esercizi simili – codice ATECO 56.3). La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti. È consentita, senza limiti di orario, anche la consumazione di cibi e bevande all’interno degli alberghi e delle altre attività ricettive, per i soli clienti ivi alloggiati.
SPORT E CULTURA– L’attività motoria è consentita nelle vicinanze della propria abitazione e con un distanziamento minimo di 1 metro, oltre che con la mascherina. L’attività sportiva invece è consentita in forma individuale. Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono sospese, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale con provvedimento del CONI o del CIP. Allo stesso modo, sono sospese l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sia all’aperto che al chiuso. Sospesi musei e mostre, oltre che gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto.
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