Avv. Giuseppe Conte
Presidente del Consiglio dei Ministri
On. Roberto Speranza
Ministro della Salute

OGGETTO: RICHIESTA DI INTERVENTO URGENTE IN SEGUITO ALLE CONSEGUENZE DETTATE DAL DECRETO CALABRIA E DALLE RESTRIZIONI ANTI-COVID

Egregi Presidente del Consiglio e Ministro alla Salute,
Sono con la presente a scrivervi in merito alle ultime decisioni da voi assunte riguardanti il territorio calabrese, in particolare modo quelle contenute nel Decreto Calabria e nell’ultimo Dpcm riguardante le misure anti Covid. Quello che vi faccio è un accorato appello a prendere in considerazione la drammatica situazione nella quale versa la Calabria e a non contribuire alla definitiva distruzione del suo tessuto sociale ed economico. Stiamo parlando infatti della regione più povera d’Italia nonché tra le più povere di tutta Europa, con un PIL pro capite di 17.000 euro (meno della metà di quello del Nord Italia), con un tasso di disoccupazione di oltre il 20% e in vetta alla classifica nazionale per tasso di emigrazione, con migliaia di persone – per lo più giovani – che ogni anno lasciano la propria terra in cerca di futuro. Un quadro desolante
nel quale si inserisce ciò per cui ahinoi questo territorio è conosciuto in tutto il mondo: la criminalità, che in questo deserto trova terreno fertile per crescere, prosperare e lucrare sulla pelle dei cittadini. A partire proprio dalla loro salute. A tal proposito la classificazione delle regioni in aree gialle, arancioni e rosse (con conseguente grado di restrizioni) da voi annunciata ieri sulla base del rischio di diffusione
del Covid-19 sta suscitando molte polemiche e perplessità. In particolare la scelta relativa alla Calabria, condannata al temporaneo lockdown nonostante i numeri sui contagi e sui ricoveri in terapia intensiva siano effettivamente piuttosto ridotti. Non starò qui a discutere su queste cifre facendo comparazioni con gli indici Rt e le situazioni di altre regioni, poiché è evidente che su questa decisione incida lo stato
disastroso in cui versa il sistema sanitario calabrese, al quale basta effettivamente un aumento modesto dei ricoveri per andare in tilt. Né utilizzerò questa lettera per addossarvi le responsabilità di una situazione, quella della sanità in Calabria, che è il risultato da un lato a livello nazionale dei tagli di risorse e di personale fatti negli ultimi 20 anni e – dall’altro – a livello locale di decenni di malapolitica, interessi clientelari e speculazioni  criminali che hanno mandato in fumo miliardi di euro lasciando al territorio un sistema da
terzo mondo.

Tuttavia è importante che vi rendiate conto che una grossa parte di responsabilità questo disastro è in capo all’istituzione che oggi rappresentate, la quale prima ha chiuso gli occhi davanti allo scempio che stava accadendo e poi ha deciso di prendere le redini della gestione del sistema sanitario senza però cambiarne le sorti. E con il Decreto Calabria appena approvato – prolungando il commissariamento – questo Governo nello specifico si sta assumendo direttamente la responsabilità della situazione sopra descritta. E’ bene dunque che vi rendiate conto che le restrizioni destinate alle regioni inserite tra le aree rosse comporteranno per la Calabria un ulteriore aumento di disoccupazione e di povertà. La quale comporterà un ulteriore aumento di criminalità. Senza tuttavia risolvere il vero problema per il quale la Calabria è appena stata messa in lockdown: le carenze del sistema sanitario. Ecco perchè, così come vi stato assumendo la responsabilità della
quarantena e del commissariamento, vi chiedo di assumervi anche la responsabilità di un intervento in termini di investimenti immediati per il miglioramento di questo sistema. La Calabria è Italia e come tale merita di essere trattata”.

Vincenzo Sofo
Membro del Parlamento europeo