Altri 26 presunti “furbetti” del reddito di cittadinanza sono stati smascherati dai carabinieri di Squillace, Pentone, Marcellinara e Gimigliano, nel catanzarese, che hanno denunciato in stato di libertà – per il reato di false dichiarazioni – altrettante persone, tra cui tre maggiorenni stranieri.

Secondo quanto scoperto dai militari, i soggetti avrebbero chiesto ed ottenuto il beneficio tramite l’Inps, senza però averne i requisiti o, pur non avendoli più, non comunicando le variazioni intervenute, così come prevede la legge.

Gli investigatori hanno passato al setaccio le posizioni di diversi percettori del reddito, controllando in special modo la veridicità delle dichiarazioni rese in sede di istanza.

Da qui si è così arrivati a ritenere che i denunciati abbiano dichiarato informazioni non corrispondenti al vero nel tentativo di indurre in errore l’Istituto di previdenza sociale ed ottenere, di conseguenza ed ingiustamente, il reddito di cittadinanza.

Informazioni che variano dalla falsa attestazione sulla residenza, spesso rivelatasi, dopo gli accertamenti, fittizia così da risultare unico membro di un nucleo familiare e quindi abbassare il valore della dichiarazione Isee.

C’è poi chi non avrebbe indicato di ricevere, nello stesso periodo, altri redditi che, superata una certa soglia, non avrebbero consentito l’ottenimento della provvidenza.

Tra le varie anomalie riscontrate vi sono anche quelle di chi avrebbe percepito regolarmente un reddito da lavoro dipendente o, in diversi casi, di chi abbia omesso di comunicare precedenti penali ostativi.

Il danno complessivo all’erario quantificato dai Carabinieri è di oltre 196 mila euro.

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