Antonio e Giuseppe Prostamo restano in carcere: questa la decisione del Tribunale del Riesame di Catanzaro che non ha dunque modificato la misura presa nei confronti dei due fratelli finiti in arresto con l’accusa di essere i responsabili dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere di Francesco Vangeli, il 26enne di Scaliti di Filandari di cui non si hanno ormai più notizie da quasi un anno, ovvero dal 10 ottobre dell’anno scorso

I legali di entrambi avevano avanzato richiesta al Tdr per la ridefinizione della misura di custodia cautelare emessa a luglio dal Giudice delle indagini preliminari distrettuale Paolo Mariotti

Secondo gli inquirenti sarebbero stati proprio i Prostamo – a cui si contesta anche l’aggravante della metodologia mafiosa – ad ammazzare Vangeli e a farne sparire il corpo. La tesi è che la vittima sia stata uccisa a colpi di fucile, poi avvolta in un sacco gettata nel fiume Mesima, dove la corrente potrebbe averla trasportata fino al mare e da lì chissà dove.

La pista seguita è quella dell’omicidio passionale: Francesco si sarebbe innamorato di una donna contesa da un altro uomo che si ritiene vicino alla criminalità organizzata . 

Le indagini, dunque, avevano condotto ad Antonio Prostamo, considerato appunto ai vertici della Locale di ‘ndrangheta dei Pititto-Tavella-Prostamo e al coinvolgimento del fratello Giuseppe (ritenuto corresponsabile dell’omicidio)