R. e P.
Tomasi di Lampedusa nella sua più celebre opera scriveva : ” anche se è cambiato tutto, non è
cambiato nulla”.
Siamo stanchi di una Calabria vista dalla politica come terra di lottizzazione di posti nella Pubblica
Amministrazione, dove si sceglie non per merito, ma per tornaconto politico ed elettorale. Dove
cambiano gli uomini, ma non cambia il succo del discorso. E in cui, la cosa più importante, cioè la
salute dei calabresi, resta poco considerata ed appesa a un filo, senza considerare che quel filo è la
vita di ogni calabrese.
Il dottor Zuccatelli, messo a riempire una poltrona, perché così è stata concepita la carica di
Commissario ad Acta per la Sanità calabrese, poiché fedele (ed è dire poco) a LeU e al ministro
Speranza, non per merito, non con la volontà di rivoluzionare il sistema sanitario di una regione al
collasso, è la chiosa del menefreghismo che ha contraddistinto governi di ogni sponda politica sulla
questione calabrese.
Lo stesso dottor Zuccatelli, cacciato da chi lo ha nominato qualche giorno prima, ha fatto emergere
uno scatto d’orgoglio del popolo calabrese immedesimatosi nel volto pulito , cooperativo e
competente di Emergency e del Dottor Gino Strada.
Una politica che continua a pensare a questa terra come terra di conquista, come terra di “posti da
occupare”, di clientelismo, malaffare e tornaconto politico che prescinde dalle esigenze di questa
terra, non ci rappresenta.
È per queste ragioni che chiediamo al governo e al ministro Speranza, primo responsabile di nomine
sconsiderate non di rottura, ma di continuità, rispetto alla scellerata gestione sanitaria del passato, di
sentire il sentimento che anima la nostra gente. E di nominare Gino Strada, e non altri, e non per altre
vesti, Commissario ad Acta alla sanità calabrese. E di farlo senza limitarne le funzioni.
I parlamentari pentastellati calabresi sembrano essersi mossi in questa direzione, chiedendo al
Presidente Conte le dimissioni di Zuccatelli e la nomina di Strada. Ad oggi, però, sembra che il
governo e il presidente Conte (a detta degli stessi parlamentari calabresi in quota M5S) proseguano
nell’intento lottizzatore della terra di Pitagora e di Campanella, rispondendo alle tante quaestiones
con un secco: “la nomina spetta al Partito Democratico.” Chiediamo a gran voce ai parlamentari
calabresi pentastellati, poco ascoltati dal loro stesso governo, di rassegnare le proprie dimissioni,
allorquando le proprie istanze ancora venissero rifiutate dal governo che sostengono.
Se, come pare, la linea continua ad essere poco “rivoluzionaria”, e si continua a guardare alla Regione
culla di cultura, come recipiente di “posti” da attribuire a “fedeli di partito”, che siano in quota PD o
LeU, chiediamo di prendere in considerazione anche le dimissioni del Ministro Speranza. È anche lui
responsabile di una risposta non di certo celere a una richiesta di parere partita ex latere Cotticelli, è
lui responsabile di ciò che è stato dopo.
Lotteremo fino all’ultimo giorno della nostra esistenza affinchè la nostra vita e la vita dei nostri cari
venga consegnata a persone che non abbiano interessi da spartirsi con nessun potentato calabrese, e
che, pensino a quel posto con responsabilità, competenza, senso del dovere, e non quale poltrona di
partito da occupare.
Lotteremo, fino all’ultimo giorno della nostra vita, perché la salute dei calabresi sia consegnata a
persone che rispondano esclusivamente ai sentimenti e ai bisogni di chi vive in questa terra
dimenticata, e non a chi siede sugli scranni del governo; se così non fosse, il Ministro Speranza,
sempre propenso a togliere la speranza al popolo calabrese, può e deve seguire, dimettendosi, le sorti
dei suoi prescelti. E che, per senso morale e a causa di una protatta sordità del proprio governo, può
e devono seguire, dimettendosi e rinunciando alla “poltrona” che hanno sempre agonizzato, i nostri
rappresentanti parlamentari pentastellati.
CALABRIA IN AZIONE – UNDER 30