L’incontro” con Zuccatelli “è stato filmato da un nostro compagno e giornalista, che prima di iniziare a registrare ha chiesto il consenso del Commissario, tant’è che le riprese sono evidentemente ravvicinate e ben centrate sul volto di Zuccatelli. Il tavolo non era affatto un’interlocuzione privata, ma era frutto della lotta di cittadine e cittadini che pretendevano risposte“. Le scrive su Facebook il gruppo Fem.In a proposito del video con le affermazioni sull’uso delle mascherina e la diffusione del Covid di Giuseppe Zuccatelli che lo stesso Commissario alla Sanità in Calabria e il ministero della Salute hanno definito come estrapolate da una conversazione privata. “Il 27 maggio, come collettivo FEM.IN. Cosentine in Lotta, abbiamo avuto un incontro durante quasi due ore con l’allora Commissario dell’ASP di Cosenza Giuseppe Zuccatelli -ricostruisce il collettivo di Cosenza-. Il 18 Maggio scorso, infatti, mentre tutte le attività produttive riaprivano e la gente poteva finalmente circolare liberamente nella propria regione, gli ambulatori dell’ASP e i consultori continuavano a rimanere chiusi. Qualcosa non aveva funzionato tra l’ASP di Cosenza e la Regione Calabria: gli operatori sanitari non avevano dispositivi di protezione individuale per visitare i pazienti e le strutture sanitarie non erano state sanificate“.

L’incontro, dopo diverse uscite infelici del Commissario, si conclude con la promessa di Zuccatelli e del coordinatore provinciale dei consultori D’Angelo di riaprire tutti i presidi il primo Giugno e ci dà disponibilità di incontrarci nuovamente il 4 Giugno, se non avesse mantenuto la promessa. Peccato che il 3 Giugno Zuccatelli si dimette dall’incarico -si legge ancora nel post-. Tutto questo è ampiamente documentato nei video e nei comunicati della nostra pagina Facebook. Se comunque queste prove non bastassero, presenti per tutta la durata dell’incontro e testimoni della nostra richiesta di autorizzazione a filmare, ci sono i funzionari della DIGOS di Cosenza. Per quanto Zuccatelli e il Ministro Speranza stiano cercando di cambiare la versione degli eventi, la nostra verità li inchioda“.