A uccidere a bastonate Mariangela Passiatore, rapita la sera del 28 agosto 1977 nella villa di famiglia a Brancaleone, in Calabria, sarebbero stati gli ndranghetisti che l’avevano rapita e portata in Aspromonte. E’ nel corso dell’indagine ‘Platino’ del 2014 del Nucleo investigativo dei carabinieri di Milano, della quale scrive il Corriere della Sera e che già ha permesso di riaprire l’inchiesta su un altro cold case, l’omicidio di Giuseppe De Rosa, che la sera del 22 aprile 2012 gli investigatori hanno intercettato una lunga conversazione su un Citroen C2 tra Michele Grillo, ex boss dell’ndrangheta, indagato nell’inchiesta, e un amico, Luciano Scarinci. Grillo fa riferimento al fatto che la donna soffriva di ulcera intestinale e di esaurimento nervoso e l’uomo era andato a comperarle dei farmaci: “Ero andato a prenderle le medicine.
Era nervosa, una persona con problemi, prendeva le medicine e le veniva un sonno pieno. Ero con tre paesani e hanno iniziato a fare domande: a che vi servono? Perché quelli sapevano che si dovevano portare per lei”. Grillo prosegue: “Poi torno ed erano là che la stavano stuprando. Sono arrivati e l’hanno trovata che dormiva… io dovevo salire a portare le medicine. Ho trovato questi, questi cornuti…bastardi e cornuti l’hanno ammazzata a bastonate in testa”. Per il sequestro Passiatore vennero arrestati in cinque, processati e assolti. Da allora il caso è irrisolto e il marito Sergio Paoletti non ha mai smesso di cercarla fino alla sua morte, il 18 settembre del ’95.

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