Con la decisione del Consiglio dei Ministri dello scorso 02 aprile, Bovalino si aggiunge alla lunga lista dei paesi del nostro comprensorio sciolti per infiltrazione mafiosa, con una formula inedita, almeno dalle nostre parti, infatti si parla di “condizionamento della vita politica ed amministrativa da parte della criminalità organizzata”. A mio parere, per poter fare le giuste considerazioni, occorre attendere la relazione del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, per capire le motivazioni che hanno portato alla decisione di sciogliere il nostro comune. Di certo la commissione d’accesso, nominata dalla Prefettura, che ha lavorato su atti e documenti per sei mesi, ha stilato un rapporto, almeno mi auguro, sul reale stato di salute in cui versa l’ente. Da cittadino Bovalinese prima e da portabandiera di Forza Italia per la cittá dopo, esprimo grande delusione e amarezza per la decretata decisione. Purtroppo a pagarne le conseguenze, come al solito è la cittadinanza, che continua a subire ormai da troppo tempo scelte altrui, certo é, che Bovalino non può e non deve essere etichettata come paese mafioso. In questi giorni ho percepito lo stato d’animo dei cittadini nei social network e per le vie del paese, prevale  su tutto delusione e rammarico, ma anche, purtroppo, un pizzico di soddisfazione come se lo scioglimento sia un evento positivo, a mio avviso la situazione deve far riflettere tutti. Nell’attesa che venga nominata la triade commissariale, auspico che la stessa sia valida e competente per affrontare i tanti problemi che affliggono la nostra cittadina, avviando una collaborazione con i tanti gruppi politici, associazioni e perché no con i cittadini comuni. Prima di tornare democraticamente alle urne dobbiamo aspettare 18 forse 24 mesi, un arco temporale abbastanza lungo per poter programmare e progettare il futuro che merita la nostra cittadina. Concludo augurandomi che si possa voltare pagina e ricominciare.

Bovalino 04/04/2015

Domenico Bruzze’8360news