A quale retaggio si lega Bovalino riguardo la donna a sindaco del paese?
Bovalino ha espresso un solo Sindaco donna agli inizi degli anni ‘80, la prof.ssa Ielacqua, che mi piace ricordare e salutare affettuosamente, e negli anni ben poche consigliere. Ma più che un problema locale credo sia un fatto che riguarda la realtà politica del nostro Paese e anche calabrese, se vogliamo dettagliare ancora di più. Personalmente non lo considero un problema politico, perché di donne che ambirebbero all’idea di poter fare carriera nel settore ce ne sarebbero pure molte, ma piuttosto un problema di genere. È nel pensiero comune che ancora tardano a morire certe convinzioni retrograde e maschiliste, e cioè che certi posti che rivestono un ruolo d’importanza e di responsabilità nella società siano ancora più adatti agli uomini, e che le donne farebbero meglio invece a occuparsi d’altro. E non temo di essere smentita perché questo pensiero è emerso nella recente discussione in Consiglio regionale, quando si è parlato dell’introduzione della doppia preferenza di genere nel sistema di voto, proposta poi bocciata dal Consiglio stesso. C’è comunque da fare una considerazione, probabilmente anche noi donne siamo resistenti al cambiamento se consideriamo che il numero di donne che va a votare è uguale, se non maggiore, a quello degli uomini, ma alla luce dei risultati si evince che neppure le elettrici riescono alla fine a dar fiducia alle candidate.

Qual è il punto più dolente di quest’Amministrazione?
Il voler tener alto il livello dello scontro e la mancanza di un confronto democratico con la minoranza che invece viene accusata di fare ostruzionismo o di denigrare l’operato della maggioranza. E questo vale anche per i cittadini che devono avere libertà di esprimersi, senza condizionamenti o limitazioni rispetto alle diverse situazioni che interessano la comunità. Che si parli di viabilità piuttosto che di raccolta differenziata, di depurazione piuttosto che di bilancio, senza essere puntualmente zittiti come “fomentatori” di dissenso. Basta leggere i commenti ai post pubblicati sui social per rendersene conto. Una sorta di “muro contro muro”, buoni da una parte e cattivi dall’altra, che non porta da nessuna parte e non crea i presupposti per una crescita morale, sociale e politica di Bovalino, che tutti noi amiamo. Perché è facile cominciare la guerra, il difficile è finirla. A mio avviso non deve esserci paura del confronto, o rifiuto di misurarsi alla pari anche se le posizioni possono essere distanti. L’essenza della democrazia risiede nel confronto, e quanto più la rappresentazione del proprio pensiero è accompagnata dal non ascolto delle altre rappresentazioni, o addirittura da un contrasto aggressivo che deliberatamente rifiuta il confronto, tanto più il solco della incomunicabilità sarà profondo. Teniamo sempre ben presente che il confronto avviene tra avversari politici e non certo tra nemici. Questa confusione non dovrebbe mai esserci, è un limite che non si dovrebbe mai varcare…

Cosa è stato fatto male da quest’Amministrazione?
Come gruppo di minoranza consideriamo la dichiarazione di dissesto una decisione che sicuramente meritava maggiore attenzione. Dalla visione della documentazione che abbiamo avuto modo di analizzare esiste il concreto dubbio che il dissesto poteva essere evitato. Non abbiamo condiviso questa decisione che non ha dato la possibilità, così come richiesto dalla minoranza, di approfondire e analizzare la massa passiva anche assieme alla maggioranza, ed eventualmente condividere la decisione sulla delibera di dissesto. Questa non era sicuramente una strumentalizzazione, come sostenuto dalla maggioranza, ma andava incontro al principio, tra l’ altro da loro spesso enunciato, di essere sempre aperti al dialogo e al confronto con le altre parti politiche, per la risoluzione delle varie problematiche. Queste affermazioni appaiono demagogiche quando poi si agisce in modo diametralmente opposto

L’attuale maggioranza è costituita da giovani. Cosa disapprova del loro modo di operare nonostante l’inesperienza amministrativa?
Ormai da molti anni i giovani hanno verso la politica solo un atteggiamento di disprezzo, pensano che i politici sono tutti uguali e che è inutile impegnarsi e addirittura votare, perché ‘tanto non cambia nulla’, chiamandosi fuori dall’impegno politico. Bisogna invece fare leva sul fatto che le opinioni, improntate verso ideali di destra o di sinistra che siano, hanno un valore nella misura in cui si sceglie di esprimerle. Detto questo vedere un’Amministrazione composta prevalentemente da ragazzi è sicuramente confortante. L’inesperienza non è un demerito è un dato di fatto, sono tutti, tranne il Sindaco, alla loro prima esperienza amministrativa e qualcuno credo anche politica, quindi gli inciampi che possono esserci sono fisiologici. L’inesperienza però non deve mai portare ad essere “presenze virtuali”, e questo vale a Bovalino come a qualunque latitudine.

In questo ultimo periodo è mancata un’opposizione compatta. Secondo lei perché?
Partendo dal presupposto che ci siamo candidati con liste e programmi diversi non mi sorprendono le diverse visioni che possono esserci su come affrontare le questioni dove siamo chiamati ad intervenire. Su una cosa ci troviamo d’accordo con il gruppo consiliare di Impegno e Partecipazione e cioè nel respingere le azioni adottate dalla maggioranza verso le minoranze senza il necessario rispetto del ruolo che anche le minoranze rivestono all’interno del Consiglio comunale. Posso affermarlo perché questo è stato ribadito nelle diverse note dal Capogruppo dr. Gangemi. Tutto quello che ha generato un’azione comune, richieste e interrogazioni, è stato frutto di un’attenta, congiunta e puntuale analisi delle situazioni. Poi, ripeto, le azioni da intraprendere possono essere anche non condivise e diverse, ognuno trova il proprio modo per essere consequenziale nel manifestare il proprio dissenso. Detto questo però rispondo del modo di fare opposizione di Nuova Calabria. Abbiamo sempre fornito il nostro contributo in maniera consapevole e libera, i nostri interventi hanno avuto l’unico obiettivo di rispondere al mandato elettorale che ci è stato dato dai nostri elettori. Essere rappresentanti attivi della nostra comunità, sicuramente non Consiglieri comunali che si “accomodano” su un ruolo assegnato dal responso elettorale. Crediamo che non serva questo ma piuttosto una maggioranza che governa e un’opposizione che sia garanzia di democrazia. E’ così che intendiamo il nostro ruolo ed è così che lo definisce la normativa. Le nostre azioni sono guidate da questa convinzione e non sono “figlie” di accanimenti personali, come magari si tende a far emergere, ma di dinamiche politiche per le quali sono necessarie prese di posizioni che sicuramente potranno non trovare condivisione all’interno dei gruppi di minoranza e ancor di più con la maggioranza.

Da Capogruppo di opposizione di Nuova Calabria, in segno di protesta, ha disertato alle sedute del Consiglio comunale. Qual è il motivo di questa scelta?
Fin dall’insediamento di questa legislatura abbiamo cercato di svolgere il nostro ruolo in modo costruttivo, privilegiando sempre l’interesse superiore della nostra comunità. In ogni occasione abbiamo manifestato la nostra totale disponibilità a collaborare, pur nel rispetto dei reciproci ruoli, per cercare di risolvere le tante problematiche che affliggono il nostro paese. Ma abbiamo sempre trovato un muro di gomma. Non ci è stata data neanche una stanza dove poter ricevere i cittadini ed esercitare le nostre funzioni. Sono state numerose le richieste inevase e le abbiamo documentate tutte in una conferenza stampa. Erano tutte finalizzate ad acquisire notizie e documenti utili a svolgere con cognizione di causa il nostro ruolo di vigilanza e controllo. In occasione del dissesto, ad esempio, ci è stato concesso il tempo minimo previsto dal Regolamento per l’esame di una documentazione corposa, controversa e probabilmente incompleta di tutti gli elementi utili per poter valutare ed esprimere un voto consapevole su una deliberazione, è bene ribadirlo, che ha decretato il fallimento del nostro paese! Come ho già detto avevamo chiesto più tempo per valutare insieme se ci fossero possibili strade alternative. Malgrado la disponibilità in tal senso del capogruppo di maggioranza, da noi interpellato per l’occasione, qualcuno ha deciso diversamente. Molte delle problematiche che avevamo segnalato, e che la maggioranza ha ignorato, stanno ora emergendo e rischiano di creare ulteriori nuovi problemi. La nostra decisone di disertare i Consigli comunali nasce da questo. E’ stata difficile e in certe occasioni anche dolorosa. Ci è costato molto, ad esempio, essere assenti nella seduta che ha sancito l’istituzione nel nostro Comune dei Garanti per l’infanzia e l’adolescenza e per i disabili, che abbiamo proposto e fortemente voluto. Ma per essere credibili bisogna innanzitutto essere coerenti, e riteniamo che questa nostra forma di protesta sia l’unica possibile per ripristinare i diritti riconosciuti a tutti i Consiglieri comunali nello svolgimento del loro mandato. Qualche risultato inizia ad arrivare, e saremo ben lieti di tornare in Consiglio comunale non appena la maggioranza accoglierà le nostre legittime richieste, a partire dalla diretta streaming dei Consigli comunali, indispensabile al fine di promuovere la partecipazione diretta e l’informazione libera dei cittadini all’attività politico-amministrativa. Anche su questo ci è stato detto di no! Fino ad allora continueremo comunque a svolgere il nostro ruolo, vigilando sull’operato della maggioranza e informando i cittadini e le autorità preposte in merito alle eventuali criticità riscontrate.

Quale lagnanze lamentano i cittadini di Bovalino? 
Sono tante purtroppo, e tutte legittime. Dalla viabilità alla pulizia del paese, dalla raccolta dei rifiuti, alle disfunzioni del sistema idrico, alla depurazione. Dai tributi troppo elevati (quest’anno aumenterà anche la tariffa sulla raccolta dei rifiuti, a causa del ritardo nell’avvio della differenziata) ai diritti negati alle fasce più deboli, in primis le persone con disabilità, gli anziani e i minori. Per queste ultime problematiche nei prossimi giorni incontreremo i nuovi Garanti, per segnalare le tante criticità riscontrate in questi due anni che, purtroppo, ad oggi non hanno trovato alcuna soluzione. Bisognerà inoltre vigilare sull’esecuzione dei lavori relativi agli importanti finanziamenti ricevuti dal Ministero dell’Interno e utili alla messa in sicurezza degli edifici e del territorio. E’ un’opportunità più unica che rara che altri Comuni del comprensorio hanno saputo cogliere in un’unica annualità. Noi per ottenere il massimo del finanziamento abbiamo dovuto partecipare a due bandi e a Settembre bisognerà partecipare per la terza volta per ottenere l’importo residuo. Ci preoccupa il fatto che ad oggi, malgrado le rassicurazioni dell’Amministrazione che aveva indicato Maggio come mese di inizio dei lavori, è ancora tutto fermo, con l’estate praticamente già iniziata. E’ un pò la caratteristica di questa Amministrazione. Arrivare sempre in zona cesarini. E’ stato così per il dissesto, per il bilancio stabilmente riequilibrato, per il consuntivo del 2018, per il bilancio di previsione 2019, per gli assistenti educativi nelle scuole, per i suddetti finanziamenti per i quali si sono impiegati sette mesi e mezzo degli otto concessi dal Ministero per affidare la progettazione, e solo quindici giorni per predisporre i progetti, con tutte le possibili conseguenze. Sempre in affanno quindi e sempre con la scadenza dietro l’angolo. E la fretta, si sa, è sempre una cattiva consigliera. In alcuni casi si è andati anche oltre, come nell’acquisto delle attrezzature didattiche specialistiche finanziate dal Piano per il diritto allo studio 2017/2018 dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, avvenuto addirittura ad anno scolastico concluso! E quest’anno ci troviamo nella medesima situazione, segno che non si impara neanche dagli errori. Su queste cose i cittadini reclamano i loro diritti, hanno il sacrosanto diritto di farlo e soprattutto, come detto, devono sentirsi liberi di poterlo fare, senza condizionamenti o limitazioni.

Riconosce qualcosa di buono che ha fatto questa Amministrazione?
A questa Amministrazione credo sia giusto riconoscere l’impegno, che in questi due anni c’è sicuramente stato. Ma quando si amministra, l’unico vero “misuratore” è costituito dai risultati. E su questo, secondo noi, si poteva fare di meglio. E’ un po’ come il tempo di gioco confrontato con il tempo effettivo. A volte, in modo particolare su alcune problematiche particolarmente importanti, si ha l’impressione che nasce dell’antico detto “sembrare e non essere è come filare e non tessere”. I risultati spesso non corrispondono agli annunci mediatici e alle autocelebrazioni che puntualmente precedono e seguono ogni azione di questa Amministrazione. Il Sindaco in occasione di una nostra richiesta ci ha risposto che le cose vanno chieste a consuntivo. Nei giorni scorsi è stato votato il primo consuntivo gestito interamente da questa Amministrazione. Dimostreremo carte alla mano quanti degli obiettivi propagandati sui social non sono stati raggiunti e quali ricadute negative avranno sui cittadini. In questo si poteva e si doveva fare sicuramente meglio. Meno spazio alla propaganda, che a volte diventa anche stucchevole, e più tempo ai risultati concreti. I cittadini in fondo ci chiedono questo.

Qual è la cosa per la quale non è riuscita a lottare per realizzarla durante il suo percorso politico?
Credo che fare politica significhi impegnarsi costantemente anche se non raggiungi il risultato prefissato; è importante però che siano sempre presenti due componenti: onestà e impegno. Le strategie con il tempo si affinano, ma alla base deve esserci passione, dedizione e onestà. In questi anni di attività politica ho cercato di esprimere tutto questo al meglio delle mie possibilità. Da Consigliere provinciale credo di avere dato il mio contributo su temi importanti che hanno riguardato la violenza alle donne e la parità di genere, con le proposte votate all’ unanimità dal Consiglio provinciale quali la Proposta della Consulta femminile, la Mozione sulla parità di genere, la sottoscrizione della Carta Europea per l’ uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale, mozione contro il femminicidio e costituzione del Tavolo per il contrasto alla violenza di genere, coinvolgimento degli Enti Locali che hanno aderito all’ appello della “Rete contro la violenza alle donne” di Rimini, proposta, insieme alla Consigliera di parità, di Costituzione di parte civile della Provincia nei processi sulla violenza alle donne, l’adesione alla Campagna “Posto Occupato”, oggi proposta e votata anche in Consiglio comunale. Sul Piano del rilancio economico del nostro territorio la proposta per un piano di Sviluppo della Locride in sinergia con altri attori politici del territorio. La proposta del Pisl “Disabilità e disagio sociale”, presentato nella tipologia Qualità della vita, con il Comune di Bianco capofila e i comuni di Casignana, Bruzzano Zeffiro, Caraffa del Bianco, Africo, Ferruzzano e Benestare. Il finanziamento totale assegnato è stato di circa 2 milioni e mezzo di euro. Inoltre il finanziamento che ha consentito la ristrutturazione del Centro Sociale di Bovalino, intitolato a Padre Giuseppe Castelli, il quale mi chiese di aiutarlo a rendere finalmente fruibile quello spazio lasciato in stato di abbandono. Oggi è sede di tante iniziative che vedono protagonisti soprattutto i disabili. Lavorando in sinergia con l’Istituto “La Cava” di Bovalino, inoltre, è stato finanziato il completamento del Laboratorio cross-mediale. Durante il mio mandato era stata finanziata anche la realizzazione di un Teatro Tenda, su sollecitazione di alcune realtà teatrali del nostro comune. Purtroppo l’Amministrazione precedente non ha messo in atto le azioni amministrative necessarie per la redazione del progetto preliminare e il finanziamento è andato perso. Inoltre la mia attenzione è andata alle numerose iniziative del territorio, sia sportive che culturali, che sono state supportate nella realizzazione. Oggi l’azione politica continua con il mio impegno da Capogruppo di opposizione. Due proposte presenti nel nostro programma elettorale hanno trovato attuazione e sono le importanti figure del Garante per l’infanzia e l’adolescenza e del Garante per la persona disabile.

A proposito del suo impegno sulla parità di genere in Calabria. La battaglia per la parità delle donne è battaglia per gli uomini qui da noi?
Innanzi tutto va detto che la rappresentanza di genere non è un’opinione ma un diritto, e la democrazia paritaria non è un vezzo femminile, bensì una componente essenziale del principio di uguaglianza sostanziale, di qualità e benessere sociale. Non è una battaglia ideologica ma deve essere il frutto di uno sforzo democratico. Quella sulla rappresentanza di genere è una battaglia che deve vedere uniti donne e uomini dei diversi schieramenti poiché è una battaglia politica di equità e democrazia, una battaglia di civiltà, tesa a rimuovere gli ostacoli all’accesso delle donne alle posizioni apicali della società. In Calabria, come dicevo, la proposta di Legge sulla parità di genere ha però ricevuto un clamoroso stop dai Consiglieri regionali, prevalentemente uomini. Ricordiamo che in Consiglio regionale siede una sola donna, l’On.le Flora Sculco. Spero comunque che si arrivi, entro fine legislatura, a dare immediata applicazione alla normativa in materia di doppia preferenza e di alternanza di genere, così come disposto dalla legge n. 20 del 2016, inserendola all’interno della modifica della Legge elettorale regionale….E voglio sgombrare il campo da chi pensa che non servano norme per “guadagnarsi spazi”, ma piuttosto competenza e capacità. Certo, la meritocrazia prima di tutto! Ma anche il rispetto delle norme, visto che ancora non abbiamo la “cultura” per fare senza…..

Qual è stata la sua maggiore delusione in politica?
Proprio per rimanere sull’argomento, non vedere riconosciuta la parità di genere in Giunta durante la consiliatura provinciale. Perchè per avere una Giunta in cui fosse riconosciuta “reale” rappresentanza di genere, il Presidente Raffa ha avuto bisogno del pronunciamento del TAR, al quale ho dovuto fare ricorso. Questo risultato ha dato ragione all’impegno politico che ho portato avanti con convincimento e che ha rappresentato una battaglia sociale, civile e culturale verso una reale rappresentanza di genere.

La offende più l’arroganza o l’incoerenza?
Senza dubbio l’ arroganza. Leggevo tempo fa un articolo di un quotidiano che la definiva come una delle “malattie” più diffuse nella nostra società, descrivendola come un morbo, quasi un’epidemia! E’ sicuramente il modo più brutto e distruttivo per nascondere una grande insicurezza e una falsa convinzione di se stessi.

Nell’impegno politico quanto pesa la lealtà?
Una persona leale è una persona che obbedisce alle leggi dell’integrità morale e quindi è una persona che mantiene le promesse ed è per sua natura incapace d’inganno e di tradimento. Pertanto sono convinta che un politico incapace di essere leale nei confronti di coloro che rappresenta, nei confronti dei propri ideali, nei confronti del proprio partito, non è degno di svolgere l’attività per la quale è stato designato.

La correttezza in politica oggi è messa in discussione. A cosa è dovuto tale incongruo atteggiamento?
Quella che chiamiamo “correttezza politica”, spesso, è solo delicatezza e buona educazione, un modo per rispettare le diversità e le sensibilità altrui, ma credo che oggi venga messa in discussione dalla presunzione di chi la fa scivolare verso un modo per imbrigliare nell’accusa di intolleranza e odio qualsiasi parere contrario a quello che viene imposto come modello culturale.

Se potesse tornare indietro cosa cambierebbe del suo percorso politico?
Sinceramente nulla. E sicuramente non cambierei il mio modo di agire. Impegno, coerenza e lealtà sono i cardini della mia vita e del mio impegno in politica. Parlerò sempre tenendo presente l’intelligenza dei cittadini e non badando a ciò che è popolare e non innalzerò mai il livello fino allo scontro con il mio avversario. No, non lo farò mai! Il rispetto dell’avversario politico sempre, pretendendo in cambio lo stesso rispetto.

Se dovesse consegnare un premio al migliore politico dei nostri tempi, sulla base della coerenza, della lealtà e della responsabilità, a chi lo consegnerebbe?
Non ho dubbi nel dirle Wanda Ferro, oggi deputata di Fd’I. È una donna che si è distinta per capacità politiche e amministrative alla guida della Provincia di Catanzaro. E’ una amministratrice competente ed appassionata ed ha sempre dimostrato un grande attaccamento al territorio. E’ esempio di lealtà, di serietà, di concretezza, di impegno, di coraggio, di competenza. Wanda Ferro risponde in pieno alle attuali esigenze storiche che vedono la politica “obbligata” ad essere rappresentata da persone che siano credibili.

Si vocifera che si candiderà alle prossime elezioni regionali. Quanto è vera questa voce?
Una voce che potrebbe trovare conferma. Al momento c’è sicuramente la mia disponibilità. Ovviamente si sta ragionando con il partito, perché i percorsi si condividono e si costruiscono, non si improvvisano. Sul territorio, anche fuori dei confini comunali, si sta lavorando con una squadra molto valida, e questa è una spinta importante anche per me che non sono abituata ad aspettare regali, ma piuttosto a guadagnarmi gli spazi.

In ogni caso le auguro buon lavoro.
Grazie. Un augurio che mi sento di ricambiare per il suo nuovo impegno giornalistico. E grazie per aver dato pari opportunità alla minoranza per poter esprimere, con rispetto, il proprio punto di vista. Ad maiora !!

Ringrazio la Capogruppo di opposizione di Nuova Calabria, Alessandra Polimeno, per il tempo che mi ha dedicato e per le risposte che ha voluto fornirci.

articolo di Giovanna Mangano  http://www.calabriainforma.com