La “questione idrica” è sempre stata un fardello pesante ed un problema atavico con cui tutte le Amministrazioni che si sono succedute nel tempo hanno dovuto fare i conti, vuoi perché l’acqua è un bene primario fonte di vita dal valore inestimabile, vuoi perché la possibilità di disporne con facilità, nelle nostre abitazioni, ci induce spesso a sottovalutarne l’importanza eludendone, in alcuni casi, anche il pagamento del relativo consumo. In tutti questi anni abbiamo sempre sentito parlare di censimento, letture, evasione, allacci abusivi e quant’altro ma, alla resa dei conti, poco o nulla è stato fatto per regolarizzare il servizio rendendolo normale ed equo.

L’attuale amministrazione, che ha sin dal suo insediamento focalizzato l’impegno maggiore alla lotta all’evasione ed al ripristino della trasparenza e della legalità, ha dovuto prendere atto, in questi giorni, di cinque sentenze sfavorevoli pronunciate dal Tribunale di Locri che rigettava i ricorsi avanzati in appello dall’Ente stesso contro altrettanti cittadini che non intendevano sanare la loro “morosa” posizione riferita al consumo di acqua potabile, acqua erogata per uso domestico e per le civili abitazioni. Da quanto risulta, a determinare ancora una volta l’esito favorevole agli utenti è stato il fatto che nei carteggi esaminati dal Giudice di Pace non erano presenti (qui ritorna in auge lo scriteriato modo di gestire nel passato il bene comune) i contratti di fornitura del servizio idrico, stipulati all’epoca tra il Comune e gli utenti stessi…pur essendo abbastanza chiaro che questi ultimi hanno sempre usufruito a domicilio dell’acqua.

A seguito di questi pronunciamenti giudiziali e ritenendo che sussistano tutti gli elementi validi per poter procedere nei confronti degli appellanti alla proposizione di un nuovo giudizio davanti al Giudice, l’Amministrazione ha ritenuto necessario promuovere un atto d’indirizzo autonomo che ha lo scopo, per quanto appena detto, non solo di tutelare gli interessi dell’Ente ma anche quelli dei cittadini onesti che pagano le tasse ed i tributi comunali. In ogni caso -si fa sapere dalla Casa Comunale- per il resto delle cause già in itinere nei confronti del Comune e dove non sono presenti i contratti, l’Ente proporrà un’“azione riconvenzionale” all’interno della stessa causa; in parole povere, nello stesso procedimento, per evitare danneggiamenti economici all’Ente e lungaggini di sorta, il Comune chiederà che venga riconosciuto  “l’indebito arricchimento” da parte degli utenti.

Interpellato nel merito, il Sindaco Maesano, ha detto: “La lotta all’evasione tributaria è di fondamentale rilevanza ed ha un duplice valore: il primo perché va a colpire chieffettivamente elude il pagamento dei tributi creando di fatto un danno erariale consistente alle casse comunali; e l’altro perché si ottiene un effetto riverbero sulla collettività perché è chiaro che se paghiamo tutti si può anche pensare di far pagare di meno! Pertanto il nostro invito è alla “regolarizzazione”, soprattutto nel servizio idrico, perché è in questo delicato settore che abbiamo ereditato una situazione atavica e mai risolta negli anni. Per tale motivo nascerà, a breve, proprio un “ufficio dell’acqua” che avrà il compito di mettere insieme i dati dell’ufficio ragioneria e quelli dell’ufficio tecnico al fine di regolarizzare, una volta per tutte, le numerose anomalie del settore che ci trasciniamo ormai da troppo tempo. Con l’occasione mi preme anche comunicare alla collettività che a seguito del finanziamento di 70 mila euro (lordi), ottenuti di recente dall’Ente in virtù della Legge 30 dicembre 2018, n. 145, legge di Bilancio 2019”, che incentiva “la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici e patrimonio comunale” abbiamo deciso e deliberato, tenendo bene a mente le esigenze del territorio e dei tempi ristretti per l’impiego della somma finanziata (entro maggio 2019), di mettere in sicurezza una parte della frazione Bosco Sant’Ippolito; in particolare la zona che è attraversata dalla strada provinciale che nel tempo, purtroppo, ha causato molte vittime. Il progetto di fattibilità prevede la divisione dal sedime stradale, la costruzione dei parapetti, l’apposizione delle strisce pedonali, l’installazione dei deflattori del traffico e delle bande sonore ecc…Pertanto, i tempi e l’esiguità della somma stessa non ci hanno consentito di prendere in esame la messa in sicurezza di una scuola così come chiesto da più parti, ne tantomeno di distrarre la somma a favore di una mensa scolastica, ancor più che in tale caso non sarebbe stato possibile giustificarne in alcun modo la spesa!…e poiché non siamo soliti gettare fumo negli occhi abbiamo ritenuto giusto e proficuo procedere in questa direzione“

calabriainforma.com