Cari concittadini, cari amici,
ricorre oggi, quattro novembre, la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.
Con questa celebrazione la nostra Nazione festeggia il raggiungimento della completa Unità d’Italia dopo la fine della Grande Guerra e onora l’esercito italiano, che a caro prezzo lottò tragicamente per raggiungere l’obiettivo difendendo la Patria e il popolo italiano.
Consapevole dell’importanza e dei valori che tale ricorrenza riveste per l’Italia, l’Amministrazione Comunale, come ogni anno, ha il piacere di porgere il proprio saluto e quello di tutto il Consiglio Comunale a tutta la comunità di Bovalino, al Comandante della Stazione dei Carabinieri, al Commissario della Polizia di Stato, al Comandante della Guardia Costiera, al Comandante della Polizia Municipale, ai rappresentanti della Croce Rossa Italiana e a tutti i militari (anche in pensione), che operano nel nostro paese.
Un ringraziamento ai Dirigenti scolastici, agli insegnanti, a tutti gli alunni ed alle loro famiglie che hanno voluto condividere questo importante momento commemorativo per la storia del nostro paese e dell’Italia.
Rivolgo un doveroso saluto alle autorità religiose e un ringraziamento per aver contribuito alla celebrazione, nonostante i concomitanti ed improrogabili impegni Diocesani.
Un saluto a tutte le associazioni che lavorano nel territorio.
In questo mio saluto da primo cittadino di questa meravigliosa cittadina ho avvertito la necessità di soffermarmi sui sentimenti e sui valori sottesi al compimento di gesta eroiche quali quelle compiute dai soldati italiani e bovalinesi durante la Grande Guerra.
Mi piace farlo ricordando a tutti noi una parte significativa del discorso che il Sindaco di Bovalino dell’epoca, Domenico Stranges, il 5 maggio 1916 ha pronunciato al Consiglio Comunale:
“Il ricordo dei figli caduti per il più sacro dei doveri
non fa che rinsaldare la nostra fede nei grandi destini della Patria,
purificare i nostri spiriti
e farci compiere più fortemente i nostri doveri di cittadini.”
Questo pensiero è maturato anche grazie all’occasione creata dai lavori di realizzazione dell’archivio storico comunale di prossima inaugurazione.
Il ritrovamento di centinaia tra documenti, lettere, cartoline, sentenze, attestati di merito e di conferimento di medaglie, ci permette di comprendere a pieno la rilevanza della celebrazione odierna consentendo ad ognuno di noi di fare delle riflessioni sui valori dell’umanità e sull’importanza dei nostri diritti e doveri di cittadini.
Questa giornata ci insegna il vero significato di sacrifico, di dedizione, di pace, di amore verso il prossimo e di solidarietà.
È necessario che la società moderna si stringa attorno agli ideali di vita, di fratellanza e di unione proprio come avvenuto nel 1921 alla sepoltura del Milite Ignoto all’Altare della Patria a Roma. In quell’occasione il treno che trasportava il feretro del soldato sconosciuto, scelto per rappresentare tutti i soldati italiani morti senza nome, ricevette numerose attestazioni di affetto e commozione da parte della folla che si assiepava alle stazioni e lungo i binari per gettare fiori e inginocchiarsi al suo passaggio.
Quanto detto è oggi ancora più importante visto che nel nostro Paese, in Europa e nel mondo intero vi sono spinte cosiddette sovraniste che solo velatamente seminano odio verso l’altro, denigrano l’avversario politico e le Istituzioni, mettendo in discussione tutto ciò che invece per anni ha garantito la pace.
Se solo per un attimo rileggessimo i documenti – testimonianza storica di ciò che è successo – capiremmo l’importanza del sacrifico e dell’impegno dei nostri avi che hanno perso la vita per costruire la Patria, le Istituzioni e il popolo.
Questo è lo spirito delle riflessioni che ognuno di noi dobbiamo avere per rendere onore a quei caduti, in particolare bovalinesi, nei due conflitti mondiali e in altre guerre o, ancora in altre circostanze tragiche come la lotta alle mafie, con lo scopo di onorarne la memoria e di preservarla per il futuro.
Lo stesso dobbiamo fare per rendere omaggio alle Forze armate che con il loro coraggio e la loro dedizione al dovere civico quotidianamente affrontano difficoltà, mettono a repentaglio la loro vita e garantiscono a noi tutti la pace sociale.
A questi va il nostro grazie incondizionato e fiero!
I valori che ci hanno trasmesso i nostri eroi durante la Grande Guerra e che poi sono stati rinvigoriti nei grandi e tragici eventi successivi, dalla seconda guerra mondiale alla guerra fredda, dai conflitti del medio oriente alle guerre civili, dalle lotte per la libertà contro i regimi dittatoriali alle lotte per la difesa dei diritti civili, dalla stagione delle grandi stragi fino alla lotta alle mafie ci hanno insegnato che l’uso della violenza fisica o anche solo verbale volta alla denigrazione e sottomissione dell’altro porta solo alla distruzione.
Occorre, pertanto, come sancito nella nostra Carta Costituzionale ripudiare la guerra “…come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” (art.11).
Questi tragici eventi hanno ognuno nel contesto storico in cui si sono susseguiti gettato le basi per la costruzione della democrazia e delle Istituzioni come quelle europee che garantiscono la pace tra i popoli da oltre settant’anni.
Più recentemente, però ci hanno anche fatto scoprire la miseria umana quando per interessi economici – petrolio, armi, potere, tratta di esseri umani – hanno calpestato i valori della libertà, della solidarietà, dell’eguaglianza e della legalità che sono costati sacrifici.
Il 4 novembre deve contribuire a creare in tutti noi quella necessaria coscienza civica che è il fulcro del progresso culturale, sociale ed economico di un popolo.
Non può e non deve essere diversamente perché altrimenti si alimenta ciò che da tempo si afferma, ossia che viviamo nella società della paura e dominata dalla cultura del nemico.
Anche la politica e le Istituzioni a volte si fanno contagiare da ciò: la politica dell’odio, il vero nemico della pace sociale e della convivenza civile, fatta non più di confronto e di scontro costruttivo, ma di nemici da combattere anche fisicamente laddove ritenuto necessario e di violenze verbali che da tempo sono diventati dei veri e propri macigni mediatici.
Se ci allontaniamo da questi ricordi, dal sacrificio e dal coraggio nel lottare contro ogni sopraffazione, nel lottare per l’affermazione dei valori superiori della nostra società, si rischia di essere contagiati da quella che rappresenta a tutti gli effetti una malattia sociale: l’ipocrisia.
Per questi motivi oggi la gestione del bene comune non si valuta più in base ai progetti e a quanto è stato poi realmente prodotto a favore della società, si valuta sull’effimero contenuto di frasi fatte, il più delle volte provocazioni atte a turbare il clima democratico, incuranti del rispetto dei diritti umani e delle Istituzioni.
Purtroppo il fenomeno che preoccupa di più è che a questo gran vociare, tanta gente, a volte non a torto, cade preda facile di coloro che possono essere considerati dei veri e propri arrampicatori sociali.
Per far fronte a tutto ciò ritengo indispensabile affermare che voi giovani siete la nostra salvezza!
In voi, la società moderna deve riporre le speranze di un presente e di un avvenire diverso che sappia riappropriarsi della propria identità.
A noi, Istituzioni, Forze Armate, Chiesa, scuola, famiglia, associazioni il compito di dare a questi nostri giovani, come affermava il grande Presidente, Sandro Pertini, esempi di onestà, coerenza ed altruismo.
Da voi deve ripartire anche il nostro amato paese. Bovalino ha bisogno di noi – di tutti noi – per riemergere e riaffermarsi per come merita la sua storia e la storia dei tanti cittadini illustri, come quelli che avete citato.
Oggi più che mai bisogna sentirsi orgogliosi della nostra Nazione, della nostra bandiera e della nostra Bovalino.
Onore ai caduti, onore alle Forze Armate, onore all’Italia!
Bovalino, lì 04 novembre 2019

Sindaco di Bovalino Vincenzo Maesano