Tutti i pazienti che dal 6 agosto scorso sono stati ricoverati all’ospedale dell’Annunziata sono stati dimessi e stanno bene. All’ospedale di Cosenza non c’è stato alcun decesso. Lo ha annunciato il direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Cosenza Vitaliano De Salazar, che questa mattina ha incontrato la stampa per fare un bilancio della situazione e ringraziare tutto il personale dell’ospedale che ha lavorato in maniera professionale e sinergica.
Tutto è iniziato lo scorso 3 agosto quando alcuni turisti e cittadini di Diamante avevano mangiato un panino acquistato da un venditore ambulante sul lungomare. Oltre venti le persone intossicate e tra queste due sono decedute. Le due vittime non sono tra quelle ricoverate a Cosenza. All’ospedale dell’Annunziata tutte le persone giunte adesso sono in fase di guarigione. Il direttore De Salazar ha ripercorso tutta la vicenda incontrando i giornalisti assieme al direttore sanitario Pino Pasqua e al primario del reparto di rianimazione Andrea Bruni. Assieme a loro anche Gaia Vitiello, giovane studentessa universitaria di Napoli che era in vacanza con la sua famiglia. Gaia è stata una delle pazienti arrivata in condizioni critiche, ma che adesso sta bene.
“Abbiamo gestito 28 pazienti – ha detto De Salazar – che improvvisamente sono arrivati con sintomi che non erano chiari. Di questi nove sono stati osservati in pronto soccorso, mentre 14 sono stati ricoverati in Terapia intensiva. Abbiamo avuto due pazienti in ventilazione meccanica con complicazioni da polmonite. Abbiamo richiesto l’arrivo dell’antitossina botulinica che non è negli ospedali perché è conservata nei centri nazionali. In totale ne abbiamo fatto arrivare 12 e ne abbiamo utilizzato 7, ora ne restituiremo 5 che per fortuna non abbiamo usato”. De Salazar e’ soddisfatto del lavoro fatto dalla sua squadra e da tutto l’ospedale che ha continuato ad affrontare altre emergenze essendo un periodo estivo con incidenti stradali frequenti e il personale sanitario in ferie. Ha ringraziato Bruni, Pasqua e tutto il personale per il “lavoro costante e sotterraneo”.
La macchina ha funzionato e da “qui potranno nascere nuovi protocolli sanitari. Tutto ciò è un segnale incoraggiante”. Poi De Salazar ha voluto ringraziare Gaia e tutta la sua famiglia: “Gaia è una splendida ragazza che ci ha dato tante preoccupazioni perché era in una situazione complicata. Ci ha tanto preoccupato clinicamente ma ci ha dato tante gioie. Gaia e la sua famiglia sono un esempio. Per questo abbiamo deciso di nominarla ambasciatrice dei valori dell’azienda ospedaliera”. La giovane di 24 anni si è commossa e ha ringraziato tutti. Il primario di Rianimazione ha poi evidenziato il lavoro sinergico e la collaborazione anche con la Regione Calabria e con il Ministero della Salute. “Il momento più critico – ha detto Bruni – è stato quello di liberare posti letto. Abbiamo gestito dieci ricoveri in meno di 24 ore. Ed e’ stato necessario che il siero antitossina arrivasse alla azienda ospedaliera. La lotta al botulino e’ una lotta contro il tempo. Siamo riusciti ad avere 12 sieri. E ne abbiamo usati solo 7. La strategia principale è stata quella di giocare di anticipo. Abbiamo gestito emergenze nelle emergenze perché c’erano altre situazioni derivate da traumi da incidenti e altro. Nei reparti non c’era solo l’intossicazione da botulino. E’ stata fondamentale l’abnegazione dei colleghi”.
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