La comunità di Ciminà rivive oggi 25 aprile un momento di fede che si perpetua da decenni, il pellegrinaggio alla Madonna della Grotta, da Ciminà a Bombile a piedi, tra fede e tradizione.
Alle prime luci dell’alba si parte dal piccolo borgo, intonando i melodiosi canti della tradizione popolare mariana, anche il sole sembra voler partecipare a questa armoniosa lode, donando luce e calore sui passi dei pellegrini.

Le voci dei piccoli che precedono a passo svelto il colorato corteo, irrompono nei sentieri assolati delle campagne ormai verdeggianti, dove le fanciulle raccolgono i primi fiori da consegnare alla tenera Madre e al dolce Bambino.
Dopo qualche ora di cammino una sosta, gli abitanti delle umili case che si trovano lungo il percorso offrono ai pellegrini un momento di condivisione fraterna. E poi di nuovo in marcia la strada si fa in salita, inizia a riecheggiare l’antico suono delle campane del santuario che sembra voler già dare ai devoti il benvenuto.

Ed ecco, giunti alle prime case di Bombile il canto si fa ancora più intenso, si notano i piedi anneriti dalla nuda terra di chi ha percorso tutto il lungo cammino scalzo per “sciogliere un voto” per una persona cara.
E mentre ormai s’intravede la chiesa adorata a festa si intona: “e quant’è bella sta divina Matri, mirati comu aspetta li divoti”, e qui si nota una lacrima scendere sullo stanco volto di qualche mamma che porta nel suo cuore la sorte del figlio per presentarla ai piedi di Maria.
Ora giunti alla soglia della santa porta ecco la Donna vestita di sole ricolma di luce e di ammaliante bellezza che accoglie la sua gente. E nel mentre l’arciprete si dirige sul presbiterio per dare inizio alla santa celebrazione dal fondo della chiesa si intravede una giovane mamma che striscia con le ginocchia il ruvido pavimento per consacrare la creatura che porta in grembo alla Mamma di tutte le mamme.
Intanto il lungo corteo di pellegrini passa davanti all’imponente simulacro, il silenzio viene più volte infranto dal grido di Viva Maria.
Ora qui ai tuoi piedi o Vergine della Grotta di Bombile la stanchezza si tramuta in letizia e il cuore ferito viene risanato dalla grazia.
A Bombile si viene per Maria solo per Lei, non vi è altra distrazione, chi giunge in questo santo luogo non vedrà lo straluccicare delle luminarie, non ascolterà il fragoroso suono di bande musicali, qui si viene solo per Lei per ascoltare il suo cuore che giorno dopo giorno mese dopo mese e anno dopo anno continua a battere compassionevole in quest’umile tempio di Bombile.

Filippo Varacalli