R. e P.

“Una norma ingiusta che colpisce i cittadini più deboli” – Il mio appello alle Istituzioni per chiedere la revoca del canone demaniale minimo

Ho sentito il dovere morale e istituzionale di scrivere al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ai Ministri Piantedosi, Salvini, Giorgetti, al Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, ai Parlamentari e ai Sindaci della Città Metropolitana di Reggio Calabria per chiedere con forza il riesame e la revoca del comma 4 dell’art. 100 del DL 104/2020, convertito nella Legge n. 126/2020.

Questa norma, in vigore dal 1° gennaio 2021, ha stabilito un canone minimo di 2.500 euro annui per l’utilizzo di aree e pertinenze demaniali marittime, cifra aumentata fino a oltre 3.300 euro con i successivi aggiornamenti ministeriali, senza alcuna distinzione tra le finalità dell’occupazione e la reale superficie interessata.

Fino al 2020, il canone per usi diversi da quelli turistico-ricreativi – penso alle recinzioni, ai piccoli muretti, agli accessi realizzati per motivi di sicurezza – era di circa 380 euro. Oggi, anche chi occupa un solo metro quadrato è costretto a versare cifre spropositate, identiche a quelle dovute da chi gestisce strutture commerciali su centinaia di metri. Questo non è equo, non è giusto e non è sostenibile.

Molti cittadini, soprattutto nei nostri territori, non possono far fronte a questi importi, e il mancato pagamento comporta sanzioni fino al 200%, generando un clima di incertezza, paura e frustrazione. Chi ha sempre rispettato le regole oggi si trova a rischio di sanzioni insostenibili, per aver solo messo in sicurezza la propria casa.

Ho deciso di alzare la voce perché non possiamo restare in silenzio. Le istituzioni devono sapere cosa sta accadendo nei nostri Comuni, devono ascoltare le difficoltà di chi vive queste situazioni sulla propria pelle. Non stiamo chiedendo privilegi, ma solo buon senso e giustizia.

Chiedo che venga introdotto un criterio proporzionale e ragionevole, che tenga conto della reale estensione e delle finalità dell’occupazione demaniale, distinguendo chiaramente tra uso privato e commerciale.

Lo faccio da Sindaco, ma soprattutto da cittadino, consapevole delle difficoltà della mia comunità e determinato a difendere i diritti di chi non ha voce.

Bianco, come tanti Comuni costieri, merita attenzione e rispetto. Questa battaglia è di tutti. E io, per primo, non mi tirerò indietro.

Giovanni Versace
Sindaco di Bianco