Il comitato per il bergamotto di Reggio Calabria – scrive in una nota Pasquale Amato, Presidente del Comitato per il Bergamotto di Reggio Calabria -, nato per difendere e salvaguardare il preziosissimo agrume reggino, ha affiancato subito le giuste preoccupazioni dei bergamotticoltori e sta adoperandosi sulla base di una triplice risposta, positiva e costruttiva:

1. Occorre evitare di farsi prendere la mano dal fatalismo catastrofico, atteggiamento che quando prevale porta a errori di valutazione e a errate conclusioni. Non è necessario riferirsi a esempi di regioni del Nord che hanno reagito a disastri rimboccandosi le maniche. Basta ricordare che Reggio è non soltanto una delle più antiche città d’Italia e d’Europa ma anche quella che ha subito più disastri, naturali (terremoti, alluvioni, bradisismi) e per mano degli uomini, nel corso della sua lunga storia. E’ opportuno ricordare che i nostri antenati non si sono mai abbandonati a lamenti sulle catastrofi ma hanno sempre reagito ricostruendo con tenacia ciò che si era perso o era stato danneggiato. L’esempio recente più clamoroso è la ricostruzione effettuata sulle macerie del terremoto del 28 dicembre 1908. Di fronte a quella immane tragedia – con 25.000 persone morte e il 95% degli edifici pubblici e privati distrutti – i nostri antenati non si sono fatti avvinghiare dalla disperazione. Giuseppe Valentino, il sindaco della ricostruzione, l’on. Giuseppe De Nava, l’ing. Pietro De Nava e tanti altri,  reggini doc e adottivi che presero a cuore le nostre sorti (ne cito almeno tre: Umberto Zanotti Bianco, Don Orione, Alfonso Frangipane) e di tecnici di valore inviati dallo Stato (tramite l’autorevole Ministro reggino Giuseppe De Nava) a darci una mano, non si sono attardati neanche un giorno a piangere sulle rovine e sui morti. Ma hanno riedificato su quelle macerie una città ancora più bella e affascinante. Questo è il giusto esempio da seguire piuttosto che abbandonarsi a frasi tipo “ora tagliamo le piante”. I cotivatori sanno meglio di tutti quanti anni devono passare per rendere produttivo un Bergamotteto.

2. Sulla scia di questi precedenti e avendo la certezza che il “cambio climatico” non è di passaggio ma sarà un fenomeno che riproporrà in futuro scenari come quello verificatosi in queste ultime settimane torride, occorre da subito studiare e applicare azioni che salvino il salvabile nell’immediato e studino tutte le soluzioni per prevenire il certo ripetersi del fenomeno già nella prossima estate del 2024 . Per fare ciò è prioritario imbastire subito un dialogo tra i coltivatori e tutte le loro organizzazioni, il Consorzio di Tutela del Bergamotto di Reggio Calabria, il Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea, l’Ordine professionale degli Agronomi, la Camera di Commercio e la Stazione Sperimentale delle Essenze. Ade essi si devono affiancare offrendo il loro sostegno anche economico tutti gli innumerevoli soggetti dell’indotto, primi fra tutti quelli che vendono a tutto il mondo la preziosissima Essenza del Bergamotto di Reggio Calabria (DOP dal 2001) e la Camera di Commercio Metropolitana che può vantare da sempre il primato assicurato dalla stessa essenza nei rapporti commerciali internazionali
3. Gli Enti istituzionali locali – prima fra tutti la Città Metropolitana di Reggio Calabria, l’Assessorato per le Attività produttive del comune capoluogo e i sindaci di tutti i  comuni riconosciuti dall’Europa come area di produzione della DOP del principe Mondiale degli Agrumi – l’Assessorato all’Agricoltura della Regione, il Ministero delle Risorse Agricole e la Commissione Europea dovranno sostenere e finanziare la ricerca di soluzioni concrete per salvare il salvabile subito e per prevenire con azioni adeguate il quasi certo ripetersi del fenomeno nel 2024. Il Bergamotto di Reggio Calabria è un patrimonio di valore assoluto che riguarda il nostro territorio metropolitano, l’Italia, l’Europa e il mondo. E tutti sono chiamati a difenderlo e preservarlo.
Confermo quanto ho già dichiarato nei  giorni scorsi: il Comitato per Bergamotto di Reggio Calabria sarà in prima linea nell’azione concertata di tutti i soggetti che vorranno muoversi in tali direzioni. Senza isterismi e catastrofismi. Ma con  spirito costruttivo e operativo.
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