“Cito testualmente ‘L’Italia si trova su una strada che da periferica è divenuta centrale; dall’Estremo Oriente all’America del Nord, passando dal Mediterraneo. È come se si fosse capovolto il mondo. Il Nord che tira e la Calabria che intercetta i flussi commerciali marittimi in uscita dal canale di Suez, li ridistribuisce in tutto il Paese, che li rilancia in Europa e nel resto del mondo…’. Questo è un passaggio di un servizio giornalistico di Michele Buono, si chiamava ‘Dentro la mappa’, nella trasmissione televisiva Report, andato in onda il 21 maggio 2018. Quella che nel 2018 sembrava una ipotesi visionaria e irrealizzabile, il porto di Gioia Tauro si dibatteva in una crisi quasi irreversibile, oggi è divenuta una ipotesi realistica e praticabile, quello che era un sogno, si sta trasformando in realtà”.

Inizia così il discorso del presidente dell’Autorità di Sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli, nel corso della cerimonia del battesimo commerciale della portacontainer MSC GIOIA TAURO” attraccata alle banchine del porto di Gioia Tauro.

“Ricordo la straordinaria avventura umana e professionale che abbiamo vissuto dal lontano 2015 fino ad oggi, ad iniziare dalle crisi, gravissime, che abbiamo attraversato, l’ultima quella dal 2016 al 2018 che avevano prodotto un brusco calo degli accosti, la perdita di 1 milione di Teus ed il conseguente licenziamento di 377 lavoratori portuali. E poi la rinascita, le coraggiose ed inedite procedure amministrative per il subentro di MSC nella gestione del più esteso Terminal contenitori d’Europa ed il quasi contemporaneo ingresso di Automar Spa nella gestione del Terminal automotive, con il conseguente riassorbimento della manodopera ed il fiorire di investimenti pubblici e privati che hanno definitivamente certificato il rilancio dello scalo, e che oggi lo annoverano come il principale volano della rinascita economica e sociale di una intera Regione e nel Gotha dei porti mediterranei” – afferma il presidente dell’Autorità di Sistema portuale.

“Dal 2019, dopo il cambio di gestione del Terminal containers e nonostante la pandemia, il traffico di Teus è cresciuto esponenzialmente e nel 2025 supererà la soglia dei 4 milioni di Teus: a testimonianza di tutto ciò, ieri è attraccata per il battesimo commerciale la “MSC GIOIA TAURO”, porta containers da 15mila Teus appena varata dai cantieri cinesi, a testimonianza di un legame ormai inscindibile fra l’armatore ed il porto calabrese” – analizza alcuni dati Agostinelli.

“‘Thank vou. Captain Sharma. I apologize but I orefer to speak italian: welcome in the Gioia Tauro port and I hope to see you and your ship again many more times in the future’.

Ho ricevuto 15 giorni fa una lettera del Comandante Aponte che lo conferma espressamente e che ringrazia l’Autorità, i servizi nautici, la CP e le maestranze portuali per aver fatto diventare Gioia Tauro una realtà internazionale. La pubblicheremo oggi stesso. 

Sono in corso i lavori da parte del terminalista per la realizzazione di 8 parchi attrezzati per gru elettriche automatizzate indispensabili per ottimizzare gli spazi operativi in concessione. I lavori per la predisposizione del ‘cold ironing sui 4 km della banchina di levante procedono con speditezza e dal nuovo gateway ferroviario partiranno circa 4mila convogli ferroviari nei mesi a venire verso gli interporti del centro e del nord Italia, nonostante gli evidenti, atavici ritardi nell’adeguamento delle infrastrutture ferroviarie del Sud alla alta velocità ed alla alta capacità. Un’altra sfida vinta. quella della intermodalità ferroviaria, che porterà nuovi sviluppi imprenditoriali. commerciali e nuovi posti di lavoro. E, poi, il manufatto a servizio delle maestranze portuali unico in Italia ed il nuovissimo P.I.F.” – prosegue.

“L’espansione non solo territoriale dei Terminals. contenitori e automotive, la nuova banchina di levante inaugurata nel luglio 2024 e destinata ad un polo per le riparazioni navali. e soprattutto il progetto per l’allargamento della banchina di ponente e della imboccatura portuale, rappresentano i segni tangibili ed inequivocabili del futuro del porto di Gioia Tauro – osserva – . La ‘resistenza’ di questo porto è stata ulteriormente messa alla prova dalla sciagurata Direttiva EU-ETS n. 959 del 2023 sulla riduzione delle emissioni di gas serra nell’atmosfera e dalla crisi geopolitica del Mar Rosso, che avrebbero potuto marginalizzare la centralità mediterranea del porto, con la creazione di nuove rotte marittime che escludevano il canale di Suez a favore degli scali africani e comunque atlantici”.

“Così non è stato, ed anzi il porto di Gioia Tauro ha aumentato traffici, volumi e produttività. Il fatto che i nostri terminalisti siano legati ad armatori globali nello scenario mondiale della logistica e dei trasporti marittimi ha giocato un ruolo decisivo e preponderante nel contrasto ai fattori negativi che hanno seriamente minacciato il rilancio del porto calabrese. Poter contare su investitori importanti, determinati e lungimiranti è stata la fortuna di questo porto, che ha visto più che raddoppiati i suoi volumi nell’ultimo decennio”. 

“Ora sarà compito della politica nazionale e di quella regionale consolidare questi primati; noi, per parte nostra, dopo aver perfettamente infrastrutturato il porto, guardiamo con una attenzione particolare al ‘lavoro portuale’ ed alle esigenze del terminalista MCT di disporre di mano d’opera nei periodi di “picco”. Trasformeremo finalmente la vecchia Agenzia in una nuova Impresa portuale, superando anche l’ultimo ostacolo dovuto al fatto che avremmo potuto farlo solo alla scadenza della Agenzia fissata al 31.12.2026. E allora ho chiesto con urgenza al Gabinetto del Presidente Occhiuto un emendamento al Decreto Infrastrutture che consentisse da subito la costituzione della Impresa, e devo ringraziare l’Avv. Contarini per la splendida collaborazione. L’emendamento è stato presentato e rimaniamo in attesa della sua approvazione, anche perché i costi di questa trasformazione graveranno esclusivamente sulla Autorità di Sistema e sul terminalista/Imprese che utilizzeranno i portuali stabilizzati. 

E vorrei dedicare un pensiero riconoscente anche a tutti coloro, Istituzioni pubbliche, Forze di Polizia, organizzazioni sindacali e soprattutto le maestranze portuali, che hanno contribuito ad accrescere il ruolo emergente del porto di Gioia Tauro nel transhipment mediterraneo, ma anche ad offuscare spero definitivamente quella immagine stereotipata e deteriore che da sempre ha accompagnato la storia cinquantennale di questo porto” – aggiunge Agostinelli.

“Il contrasto al crimine organizzato e la tutela della legalità, che permea quotidianamente ogni nostra attività amministrativa, hanno infatti rappresentato l’imprescindibile presupposto dei successi commerciali del porto e delle sue enormi, inesplorate potenzialità future. Abbiamo definito ruoli e funzioni del porto di Gioia tauro che saranno cristallizzati nel DPSS di prossima adozione: 

 – operativo, con i suoi traffici, purché venga migliorata la accessibilità con l’allargamento della imboccatura;

 – geopolitico, con le sue strategie volte a cogliere le opportunità derivanti dai cambiamenti dei modelli commerciali;

 – sostenibile, con gli investimenti finalizzati ad assecondare le esigenze di decarbonizzazione del sistema e di transizione energetica e digitale logistico, con l’investimento nel gateway ferroviario, per renderlo sempre più connesso al mercato italiano ed europeo pivot dello sviluppo territoriale, con la ZES, perché diventi uno strumento di rafforzamento del tessuto produttivo locale, oggi ancora anemico ed inespresso. 

Oggi possiamo affermare senza timore di essere smentiti che Gioia Tauro è il più performante e produttivo scalo nazionale ed è strategico per il sistema logistico dell’intero Paese. 

Lunga vita al porto di Gioa Tauro!” – chiosa il presidente Andrea Agostinelli.

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