Sulla nave delle 18 si sono imbarcate le prime due auto con due donne incinte, su quella delle 22 un centinaio di persone con alcune decine di mezzi. Si è parzialmente sbloccata questa sera la situazione a Villa San Giovanni, dopo quasi 48 ore di stallo istituzionale sulle centinaia di persone arrivate agli imbarcaderi pur non essendo nelle condizioni di traghettare in Sicilia alla luce delle restrizioni.

Hanno traghettato per prime le persone con difficoltà e le famiglie con bambini. Gli ultimi 110 rimasti nel piazzale dovrebbero traghettare con la prima nave di domani mattina, dopo la seconda notte d’attesa.

Resta inteso che tutti, una volta raggiunte le destinazioni finali, dovranno mettersi in isolamento per le prossime due settimane. La tensione per tutta la giornata è stata altissima, anche sul fronte istituzionale.

Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, aveva proposto di requisire una struttura ricettiva a Reggio o a Villa dove ospitare le famiglie, le donne incinta, i bambini, gli anziani e i vecchi. Piccata la reazione della governatrice della Calabria, Jole Santelli: “La Calabria non può farsene carico”. E ancora: “Sono lieta che, dopo un pomeriggio di interventi con il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il collega della Regione Siciliana, Nello Musumeci, si sia arrivati alla messa in sicurezza delle persone più fragili”.

Il vero problema, come rilevato entrambi i governatori, sta nei mancati controlli a monte: come hanno fatto queste persone, alcune delle quali proveninenti dall’estero, ad attraversare indisturbate tutta Italia?

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