Sedici anni di reclusione per il “re della cocaina”. Così il Tribunale di Milano è pronunciata nei confronti diRocco Barbaro, ritenuto il reggente della ‘ndrangheta in Lombarda oltre che presunto boss che controlla i fiumi di denaro provenienti dal narcotraffico tra Italia e Sudamerica. Rocco Barbaro, soprannominato è anche soprannominato ‘U sparitu’, perché rimasto latitante per quasi due anni prima di essere arrestato in Calabria a Platì, nel Reggino, nel maggio del 2017. La sentenza emessa dall’ottava sezione penale milanese, in particolare, lo ha riconosciuto responsabile di associazione mafiosa e di intestazione fittizia di beni perché a lui era riconducibile il Bar Vecchia Milano in corso Europa, a pochi passi dal Duomo, e che Rocco Barbaro, 53 anni, avrebbe acquistato attraverso lo schermo di prestanome. A seguito delle indagini condotte dai carabinieri delNucleo investigativo di Milano e coordinate dal pm Cecilia Vassena sono stati condannati anche Antonio Barbaro, nipote di Rocco, a 2 anni, Giuseppe Grillo a 3 anni e Fortunato Paonessa.
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