Un’assemblea quella dei sindaci della locride, che era stata convocata d’urgenza per esprimere solidarietà al Vescovo Mons. Francesco Oliva dopo gli attacchi del presidente della Commissione Parlamentare Antimafia per aver prestato i locali della casa canonica di Plati al movimento “Liberi di Ricominciare”. Alla fine è bastata la lettera dello stesso Vescovo all’assemblea per smorzare i toni. Mons. Oliva ha affermato di aver chiarito tutto con l’on. Rosy Bindi che aveva difeso, attaccando il vescovo, il brutto paragone fatto dal sen. Minniti tra Platì ed il quartire di Bruxelles che ha ospitato e protetto i terroristi. Dopo gli interventi di Giorgio Imperitura (Presidente Assemblea) e Giuseppe Strangio (Presidente Comitato) l’intervento più determinato è stato quello del sindaco di Locri Giovanni Calabrese, lo stesso aveva espresso per primo solidarietà al Vescovo chiedendo alla Bindi di porgere le proprie scuse. A leggere un messaggio dei cittadini di Platì davanti all’assemblea è stato Rosario Sergi (Liberi di Ricominciare) che ha anche in questa sede accentuato lo sdegno degli abitanti del centro aspromontano, per aver subito ancora una volta un attacco di lambrosiana memoria. Smorzata dunque ogni polemica si è passati al secondo punto all’ordine del giorno, quello legato alle sorti dell’Ospedale. Si va tutti a Roma il 3 il 4 ed il 5 maggio, non per protestare, ma per portare il disagio della Locride al Governo tutti assieme davanti a Palazzo Chigi, portando una proposta unitaria su pochi ma ben specifici e fondamentali problemi, in primis la questione sanità.
Giuseppe Mazzaferro
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