Arte nel mondo. La sublime conoscenza dell’artista calabrese Angiolina Marchese
di Francesco Marrapodi
Ci sono artisti la cui vita stessa diventa un’opera d’arte universale e le loro creazioni finestre sull’anima. Essi non si limitano a ritrarre il visibile, ma dipingono l’invisibile. Le loro creazioni parlano la lingua segreta del tempo, intrecciano memorie dimenticate, accendono un respiro eterno che attraversa la storia dell’universo. Ci sono artisti con queste potenzialità. E Angiolina Marchese è una di loro.
Nata a Diamante, ha portato nel mondo il vento della sua terra e la passione di chi considera l’arte un gesto d’amore verso la vita e verso gli altri. Fa orgogliosamente parte del gruppo interparlamentare dell’XI Commissione “Sviluppo del Sud, Aree Fragili e Isole Minori” del Senato della Repubblica. Un impegno a favore della valorizzazione del Mezzogiorno. In sinergia con Michele Laurino, Rosanna Vetturini, Guido Venanzoni e Giacomo Rosa, contribuisce a dare voce a questi territori, promuovendo iniziative culturali e progettualità che mirano a restituire centralità e sviluppo al Sud. Un’azione corale che riconosce nell’arte, nella cultura e nell’identità dei luoghi una leva fondamentale per costruire un futuro più equo, coeso e consapevole.
Maestro d’Arte e diplomata all’Accademia di Belle Arti di Roma, pittrice e ceramista, Angiolina ha saputo trasformare la materia in emozione. Le sue opere, esposte in Italia e all’estero, parlano al cuore, accendono speranze e risvegliano le coscienze. Il vero valore del suo talento non sta nei premi o nelle critiche, ma nella capacità di suscitare interrogativi, di ricordare a ciascuno che l’umanità può – attraverso l’arte – mirare al riscatto, anche quando il mondo guarda altrove.
Presidente e fondatrice di Art Global, Angiolina concepisce l’arte come responsabilità e atto morale. Molte delle sue iniziative artistiche, realizzate con il sostegno e l’accompagnamento dell’ex Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, affondano i pennelli nelle grandi ferite della società – dalla guerra al degrado ambientale, dalla violenza sulle donne al bullismo e alla fame – trasformando ogni progetto in un gesto concreto di solidarietà. La sua associazione coinvolge artisti provenienti da tutta Italia, facendo della creatività un linguaggio condiviso, un coro di voci che dialogano con il mondo e mostrano come l’impegno collettivo può cambiare il destino dell’individuo. Insomma, l’arte nelle sue mani non resta confinata nelle gallerie: scende in strada, trasforma le piazze in cattedrali di speranza, i quartieri in musei di compassione, e ogni anima smarrita in custode di valori. Ogni colore, ogni forma, ogni iniziativa artistica diventa così un messaggio universale: la bellezza è scelta, la solidarietà è forza, la creatività è vita.
Insomma, attraverso laboratori, eventi e progetti culturali, Angiolina Marchese insegna che la creatività non è solo privilegio, ma responsabilità condivisa. La sua vita e la sua arte diventano un monito potente: anche in un mondo frantumato, la bellezza autentica ha il potere di risvegliare le coscienze, di aprire percorsi di redenzione e di guidare verso la luce chi ha smarrito la speranza.
E allora, immaginate una scena: migliaia di artisti provenienti da ogni angolo d’Italia si uniscono sotto il cielo aperto, i loro colori e le loro forme fondendosi in un’unica grande opera che abbraccia la città, il paese, il mondo. Ogni pennellata è un grido di rinascita, ogni scultura un segno di pace, ogni sorriso un faro acceso nella notte del mondo. In quel momento diventa chiaro che l’arte non è solo espressione: è salvezza.
Angiolina Marchese diventa così non solo un’artista, ma un’eroina globale: un faro di speranza e bellezza, una leggenda vivente che ci insegna la lezione più alta e luminosa. L’umanità può rinascere, e lo farà, in questo caso, una pennellata alla volta, un evento alla volta, fino a trasformare l’umanità in un’opera d’arte condivisa, infinita e immortale.