Per mesi aveva chiesto al Comune di mettere in sicurezza quel tratto di strada, tanto pericoloso, con delle nuove strisce pedonali. Proprio su quelle strisce però, 15 giorni dopo la loro collocazione, è stata tragicamente investita e uccisa.

A 4 mesi dalla morte di Carmela Lombardo, la 51enne investita il 31 luglio in via Leopardi ad Ardore, il consulente tecnico nominato dal Pm Saramaria Cuccodrillo ha depositato la perizia ufficiale che ricostruisce la dinamica e definisce le responsabilità dell’incidente.

Secondo quanto ricostruito dal perito, l’investimento sarebbe stato causato «esclusivamente dal comportamento del conducente della Fiat Panda, per non aver saputo arrestare in tempo il veicolo, nonostante viaggiasse entro i limiti di velocità».

La Lombardo avrebbe invece «tenuto un comportamento del tutto prudente ed adeguato nell’attraversamento delle strisce pedonali», ha sottolineato il CT tra le sue conclusioni.

LA SERA DELLA TRAGEDIA

Erano circa le 20.45 quando Carmela Lombardo, insegnante di inglese in un scuola a Catania, era uscita per andare a casa della madre, dall’altra parte della strada, con in mano un piatto di peperoni preparato per cenare assieme. La tragedia è stata interamente ripresa dalle telecamere di un magazzino vicino.

Nelle immagini, utilizzate per ricostruire quanto accaduto dapprima dalla polizia e poi dal perito, si vede la donna attraversare la strada e raggiungere quasi il termine dell’attraversamento prima di venire improvvisamente accecata dai fari e investita dall’auto con alla guida A.S.

L’automobilista, con a bordo anche i propri familiari, si sarebbe accorto della sua presenza sulle strisce soltanto pochi istanti prima di investirla, quando ormai era troppo tardi per fermarsi.

Nei terribili momenti successivi all’impatto la donna è stata dapprima scagliata sul cofano dell’auto e poi travolta e schiacciata sotto la stessa. Nonostante gli immediati soccorsi e il trasporto d’urgenza in ospedale, si è spenta poche ore più tardi per i troppi traumi riportati.

I familiari stanno ora portando avanti il delicato iter risarcitorio con la compagnia assicuratrice dell’auto investitrice. “Quel che è accaduto a mia sorella, e che tutti noi che le volevamo bene stiamo vivendo, vorrei potesse non succedere più a nessuno – dichiara Domenico Lombardo, fratello di Carmela – Eppure lungo questo maledetto tratto di strada si continua a rischiare la vita… Ogni giorno!”

“La segnaletica verticale – aggiunge – non esiste, i lampeggianti sono assenti, non c’è nemmeno un cartello di divieto di sorpasso in centro abitato, o uno che indichi l’incrocio pericoloso al bivio per Ardore Centro. E parliamo dell’unica strada statale che collega la fascia Jonica con Reggio e Catanzaro: indegna di esistere persino in un Paese del terzo mondo, con tutto il rispetto per questi Paesi”.

“Simili tragedie – sbotta ancora Lombardo – non devono più ripetersi, lo urlo con forza nella speranza che si possa quanto meno trarre qualcosa di buono, da questa immane tragedia! Carmela aveva lottato per ottenere le stesse strisce sulle quali è poi, miseramente, morta investita: le aveva chieste e ottenute dal Comune, ma neppure questo l’ha salvata».

fonte e foto: cn24.tv