Ardore per l’ennesima volta ospita una partecipata assise del centrodestra calabrese e reggino in particolare. Il terzo convegno in poco più di un anno, coraggiosamentecon la sigla di FI, oggi incentrato su referendum e territori, ed è sempre Gianfranco Sorbara ad organizzarlo – stavolta assieme al consigliere comunale e capogruppo di minoranza Roberto Marando – ; “il NO dei territori” è stato il titolo.

Il segnale è stato multiplo: In primis organizzare un evento sul tema del referendum e dare la parola agli amministratori locali, primi riferimenti per i cittadini, e rappresentanti dello Stato e dell’apparato pubblico da sempre più esposti e meno tutelati. A loro Sorbara ha deciso di chiedere il parere sulla consultazione referendaria del 4 dicembre. La partecipazione è andata aldilà delle più rosee previsioni! quasi due dozzine di amministratori della provincia di RC sono accorsi, dando al dibattito un senso che va oltre il tema referendario, ma che lancia un segnale chiaro a chi oggi amministra o crede di amministrare i partiti localmente, è questo è stato il secondo segnale dato dall’evento alla politica: la base è il cuore della politica e non può continuare ad essere umiliata e poco considerata da chi ci governa, ad ogni livello ed in ogni contesto! Erano appunto presenti: gli assessori Lea Stelitano e Mimmo Alafaci, di Roghudi e S. Agata del Bianco; i consiglieri comunali D’Ascoli, Mazzaferro, Passafaro e Zampogna, rispettivamente di Reggio Cal., Gioiosa I., Locri e Palmi; i vice sindaci di Bianco, Platì e Oppido M., Ceratti, Zappia e Barca, nonché i già assessori comunali Micari di Villa S.G. e l’ex sindaco di Locri Macrì, oltre alla presenza tra il pubblico degli ex- parlamentari Foti e Crinò, più ovviamente una folta rappresentanza di dirigenti e militanti di Forza Italia e cittadini. Insomma un clima di riunione dell’ANCI o da congresso di partito vecchio stampo, per il numero di amministratori ed addetti ai lavori. Tutti i dettagliati interventi hanno argomentato sui rischi che comporterebbe la vittoria del “si” al referendum, negatività espresse anche da relatori da sempre culturalmente riformisti, ma che giustamente hanno voluto ribadire che se si riforma male è come fare un passo indietro, non uno in avanti. Naturalmente, se pur non in tema con il dibattito, non sono mancate le stilettate all’attuale establishment di Forza Italia che spesso non trova la forza ed il coraggio di confrontarsi con la propria base, non celebra congressi né confronti tra eletti e territori, che ancora governa con la finzione e l’ipocrisia, pensando solo al proprio orticello, e che sta contribuendo, col suo piccolo malgoverno calabrese, a relegare un movimento che era al 40% a soglie odierne da singola cifra. Le critiche più aspre però sono giunte per l’attuale governo regionale di sinistra, poco funzionante e poco corrispondente ai reali bisogni degli enti locali e della cittadinanza. Insomma un NO dai territori che non è stato lanciato solo verso la consultazione del 4 dicembre prossimo, ma che ha voluto contestare un po’ tutte le cose che non vanno nella gestione della politica attuale, a tutte le latitudini. E’ stato quindi un incontro/dibattito nuovo per schema e contenuti che si è posto l’auspicio di destare dal sonno chi ancora crede che l’impegno politico sia la rincorsa a poltrone, incarichi e consulenze, dimenticando colpevolmente i bisogni dei cittadini, specie delle fasce deboli e meno difese.

Il comitato ardorese organizzatore dell’incontro

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