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ci sono giorni in cui il destino colpisce così forte, così ingiustamente, da lasciare senza fiato.
Giorni in cui il silenzio sembra l’unica risposta possibile davanti a ciò che nessuno dovrebbe mai vedere, né vivere.
La scomparsa di , due ragazzi di appena vent’anni, non è solo una tragedia.
È una ferita che attraversa famiglie, comunità, una regione intera.
È un dolore assoluto, che nessuna parola potrà mai consolare.
Erano vite luminose, colme di speranze, di sogni ancora intatti, di progetti che il tempo non ha permesso di realizzare.
Due giovani che non potranno innamorarsi, costruire un futuro, vivere le emozioni e le conquiste che ogni ragazzo merita di sperimentare.
Due vite spezzate all’improvviso, forse dopo una serata qualunque, un sorriso, un abbraccio, un “ci vediamo dopo” che non avrà più risposta.
In questa domenica di fine novembre, così amara e ingiusta, il mio pensiero più sincero va alle famiglie – –.
A loro va il nostro abbraccio più forte, quello che prova a contenere l’incontenibile, a stare accanto nel dolore più crudele che un genitore possa conoscere.
La loro sofferenza è la sofferenza di tutti noi.
È il lutto di un’intera comunità.
È la ferita di una Calabria che piange due dei suoi figli più giovani e più innocenti.
E mentre ci stringiamo nel dolore, non smettiamo di pregare per i feriti che stanno lottando per la vita.
Che possano trovare forza, cure e speranza in queste ore drammatiche.
Preghiamo insieme per e per .
Preghiamo per chi resta, per chi li ha amati, per chi oggi si aggrappa ai ricordi mentre cerca un senso a ciò che senso non ha.
Che la loro memoria sia luce.
Che la loro assenza diventi responsabilità per tutti.
Che il loro nome non venga mai dimenticato.

