R. e P.

Diverse le segnalazioni pervenute alla nostra segreteria nazionale, in occasione dei nuovi percorsi abilitanti all’insegnamento, indetti dai vari atenei, introdotti dalla riforma Bianchi-dichiara il coordinatore IDM, del dipartimento Istruzione e Merito, Adele Sammarro.

Si tratta di percorsi necessari finalizzati al conseguimento dell’abilitazione per diventare docente. I nuovi percorsi prevedono  il  conseguimento di 30, 36 o 60 CFU a seconda dei requisiti posseduti. Molti di questi- aggiunge la Sammarro- sono iniziati in notevole ritardo rispetto ad altri atenei, creando enormi disagi e tanto caos. Migliaia di docenti in tutta Italia si trovano in un limbo, in attesa di conoscere la propria sorte. Situazione non poco felice per chi insegue da tempo il sogno di diventare insegnante. Il timore maggiore- incalza il coordinatore- è che molti aspiranti docenti con grande probabilità non riusciranno a terminare il percorso entro i tempi stabiliti, perdendo l’opportunità di sedere in cattedra già a settembre. Molti dei corsisti, iscritti ai percorsi dei 30 CFU e quelli dei 36 CFU, come ci segnalano alcuni iscritti all’università della Calabria,  inseriti negli elenchi aggiuntivi con riserva, non riusciranno a scioglierla perché non potranno sostenere gli esami finali del percorso entro il 30 giugno, ciò significherà che resteranno fuori dalle graduatorie, e dunque saranno penalizzati. Mentre coloro i quali hanno optato per i percorsi abilitanti con le università telematiche riusciranno ad inserirsi nei tempi stabiliti. Ciò,  dichiara la Sammarro- creerà una situazione disparità di trattamento, tra aspiranti che hanno fatto il medesimo percorso. Insomma, oltre al danno anche la beffa. Non dimentichiamo che ogni corsista- ribadisce ancora- ha dovuto sostenere una spesa di circa 2,500 euro, tra tasse universitarie e spese varie, una cifra non di poco conto. E’ opportuno ricordare-replica il coordinatore di IDM- che il Ministero dell’istruzione e del merito e il Ministero dell’università e della ricerca, attraverso una nota congiunta (prot. n. 7353 del 4 aprile 2025) hanno stabilito le scadenze dei percorsi abilitanti. Alla luce di ciò,  tuona la Sammarro- è necessario che ogni ateneo si assuma le proprie responsabilità e trovi in tempi celeri una soluzione al problema in modo da poter garantire a tutti lo stesso diritto, e soprattutto, garantire il pieno inserimento degli interessati nel sistema scolastico, a far data dal 1 settembre 2025, che segna l’avvio del nuovo anno scolastico.

 

Coordinatore IDM dipartimento Istruzione e Merito

Adele Sammarro