ROMA – Profondo cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco viene espresso dal segretario generale e dal presidente della Figec Cisal, Carlo Parisi e Lorenzo Del Boca che, a nome di tutti gli organismi dirigenti del sindacato dei giornalisti e degli operatori dell’informazione e della comunicazione, «ricordano con profondo dolore il Pontefice che più di ogni altro ha accorciato le distanze tra l’uomo e l’Eterno.
L’umiltà di Francesco, Papa degli ultimi, ci ha insegnato con parole semplici il paradigma della periferia, ovvero il valore di ascoltare e rispettare i senza voce, senza diritti e senza tutele. Un Papa che, nonostante gli 88 anni, ha guardato sempre con grande attenzione al progresso che cambia costantemente la nostra vita, come dimostra il sui interesse e il suo impegno per la modernità e l’uso etico dell’Intelligenza artificiale».
Papa Francesco, infatti, non ha mai usato mezzi termini per sottolineare la sua netta condanna al pensiero unico: «La verità è una, è armonica, non si può dividere con gli interessi personali. Significa evitare ogni riduzione ingannevole, ricordando che la verità è “sinfonica” e che la si coglie meglio imparando ad ascoltare la varietà delle voci – come in un coro – piuttosto che gridando sempre e soltanto la propria idea».
La parola più cara a Papa Francesco è stata: servizio: «È una parola che spesso riduciamo al suo significato strumentale, finendo per confondere il servire con il servirsi, la dedizione con l’uso. Il vostro lavoro, invece, vuole essere soprattutto una risposta ai bisogni dei cittadini, in spirito di apertura universale, con un’azione capace di articolarsi sul territorio senza diventare localista, nel rispetto e nella promozione della dignità di ogni persona. Un contributo alla verità e al bene comune che assume risvolti precisi nell’informazione, nell’intrattenimento, nella cultura e nella tecnologia».
«Nel campo dell’informazione – ha ricordato sempre Papa Francesco – servire significa essenzialmente cercare e promuovere la verità, tutta la verità, ad esempio contrastando il diffondersi delle fake news e il subdolo disegno di chi cerca di influenzare l’opinione pubblica in modo ideologico, mentendo e disgregando il tessuto sociale.
La verità è una, è armonica, non si può dividere con gli interessi personali. Significa evitare ogni riduzione ingannevole, ricordando che la verità è “sinfonica” e che la si coglie meglio imparando ad ascoltare la varietà delle voci – come in un coro – piuttosto che gridando sempre e soltanto la propria idea. Ho voluto sottolineare questo. Significa, ancora, servire il diritto dei cittadini a una corretta informazione, trasmessa senza pregiudizi, non traendo conclusioni affrettate ma prendendo il tempo necessario per capire e per riflettere e combattendo l’inquinamento cognitivo, perché anche l’informazione dev’essere “ecologica”».

L’incontro di Papa Francesco con i direttori dei settimanali cattolici e dirigenti di Fisc, Uspi, Corallo, Aiart e Figec Cisal nella Sala Clementina del Vaticano (Foto Vatican Media)
Il 23 novembre 2023, in occasione dell’udienza dedicata ai direttori dei giornali cattolici e ai vertici della Fisc, dell’Uspi e delle associazioni Corallo e Aiart-Cittadini Mediali, Carlo Parisi ha presentato la Figec Cisal a Papa Francesco che lo ha esortato a battersi sempre per il “lavoro dignitoso”, dare “voce di chi non ha voce” e “combattere il pensiero unico” ispirandosi al libro più rivoluzionario: il Vangelo.

I direttori dei settimanali cattolici e dirigenti di Fisc, Uspi, Corallo, Aiart e Figec Cisal all’incontro con Papa Francesco nella Sala Clementina del Vaticano (Foto Giornalisti Italia)
Papa Francesco, infatti, non ha smesso mai di ricordare che «quello che ti dà dignità non è portare il pane a casa, puoi prenderlo alla Caritas, ma guadagnarlo. Tutti devono avere la possibilità di guadagnare il pane e tutti dobbiamo stare al fianco di quanti si sentono giustamente feriti nella loro dignità perché il lavoro non lo trovano o lottano per difenderlo».

La delegazione della Figec Cisal che il 23 novembre 2023 ha incontrato Papa Francesco: Pino Nano, Carlo Parisi e Pierluigi Roesler Franz (Foto Giornalisti Italia)
«Una lotta, quella per l’affermazione della dignità del lavoro – ha evidenziato nell’occasione il segretario generale della Figec Cisal – che Francesco incarna nello spirito biblico condannando ogni forma di sfruttamento e di ingiustizia: “No al lavoro nero e usurante, no all’abuso del lavoro precario, all’ingiustizia sociale, sì al lavoro dignitoso e adeguatamente remunerato e alle tutele che garantiscano una pensione tranquilla”.
In parole povere, l’appello del Papa a “umanizzare il lavoro, che costruisce la società, puntando alla qualità e stando vicino a chi fa più fatica”».
Come non ricordare, poi, il monito del Papa a «non cedere agli inganni di chi vuol far credere che il lavoro, l’impegno quotidiano, il dono di se stessi e lo studio non abbiano valore e che è urgente educare a percorrere la strada, luminosa e impegnativa, dell’onestà, fuggendo le scorciatoie dei favoritismi e delle raccomandazioni». E ancora l’importanza di considerare il lavoro «non solo una vocazione dei singoli, ma l’opportunità di entrare in relazione con gli altri, unendole, non allontanandole e rendendole chiuse e distanti». Insomma, la responsabilità di chiedersi «come riscattare il lavoro dalla logica del mero profitto per essere vissuto come diritto e dovere fondamentale della persona».

Il consigliere nazionale Figec Cisal, Rino Barillari, “The King of Paparazzi” e Papa Francesco in occasione della storica visita alla redazione del quotidiano Il Messaggero l’8 dicembre 2018
«Ad un Papa “sindacalista” – ha detto nell’occasione Carlo Parisi – non potevamo, dunque, non regalare la maglietta della Figec, un sindacato “per” e non “contro”, un sindacato nel quale la diversità rappresenta un’occasione di riflessione e di crescita, non un problema da eliminare annientando chi non si adegua al pensiero unico. “Eccoci” per dare voce ai senza voce e per ringraziarla, a nome di tutti gli iscritti alla Figec Cisal, del calore che quotidianamente ci trasmette». Papa Francesco sorride e ringrazia Carlo Parisi per il regalo incoraggiandolo ad andare avanti».
Per la storia della Figec Cisal quella del 23 novembre 2023 rimarrà una giornata storica, se non altro perché non si poteva scegliere occasione migliore «per raccontare al Santo Padre l’avventura di questo sindacato nato – spiega lo stesso segretario generale – per credere ancora nell’informazione professionale di qualità possibile solo attraverso le pari opportunità, la valorizzazione del merito, la difesa dei diritti e la garanzia delle tutele di chi lavora e chiede solo di poterlo fare con dignità».
«Addio Papa Francesco, anzi arrivederci – conclude Carlo Parisi – e grazie per averci fatto comprendere quanto l’egoismo, l’odio, la cattiveria, la slealtà, la miseria dell’uomo, ci facciano allontanare dai valori veri della vita e dal mistero che ci lega a questa nostra brevissima esistenza terrena». (giornalistitalia.it)