Il gup del Tribunale di Reggio Calabria Irene Giani ha condannato con il rito abbreviato cinque persone originarie di Cosoleto, Sinopoli e San Procopio, comuni dell’Aspromonte tirrenico reggino, per associazione mafiosa a conclusione del processo di primo grado celebrato con il rito abbreviato scaturito dall’inchiesta ‘Propaggine‘ della Procura distrettuale antimafia.

L’inchiesta, avviata nel 2022, aveva ricostruito gli equilibri e le dinamiche criminali su cui reggeva una cosca mafiosa, che aveva ottenuto il riconoscimento dalla ‘casa madre’ calabrese per avviare la prima ‘locale’ di ‘ndrangheta a Roma.

I condannati, infatti, nelle intercettazioni telefoniche e ambientali, usavano dire di “essere una propaggine di là sotto” per legittimarsi rispetto alle organizzazioni criminali romane. Il gup Giani, infine, ha disposto l’assoluzione per quattro persone, tutti originari di Sinopoli, San Procopio e Cosoleto.

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