Scandaloso. Se è vero – e non c’è motivo di non credere –  quanto pubblicamente affermato dal Sen.Pietro Fuda in occasione dell’incontro promosso dall’ Osservatorio Ambientale per il Diritto alla vita per accendere i riflettori sulla delicata problematica della Diga sul torrente Lordo, i soldi per sistemare l’invaso ci sono ma non si possono ottenere tali finanziamenti perché ancora non sono stati rendicontanti dal Consorzio di Bonifica di Caulonia, gestore dell’impianto, altre opere effettuate in precedenza.  Non solo. Con documenti alla mano Pietro Fuda ha chiarito che l’importo necessario per ripristinare l’invaso è molto lontano dalle cifre stratosferiche che si prospettavano ed ammonta “solo” a 880.000 euro come risulterebbe da una ipotesi progettuale già fatta molto tempo addietro anche perché , e questa è la classica ciliegina sulla torta, le “ferite” non riguardano assolutamente la paret specifica della Diga ma solo un pozzo complementare ubicato ad una certa distanza dall’invaso. Come dire, insomma che anche con la Diga piena non si sarebbe corso,e non si potrebbero correre, alcun pericolo. Dopo due anni e mezzo, insomma, si apre una squarcio di luce su un problema di cosi’ grande importanza e, ancora una volta, emerge la grossa precarietà che si accompagna alla vita del territorio della Locride  e alla incapacità operativa  che purtroppo imoedisce la soluzione dei problemi. Le dichiarazioni di Pietro Fuda hanno lasciato di stucco il numeroso pubblico richiamato presso la sede della protezione civile di Siderno  dove , appunto, l’ Osservatorio ambientale ha organizzato il convegno per parlare del “problema diga” dopo che già domenica scorsa aveva anticipato con una riuscita “passeggiata ecologica” nel lungo diva  la necessità che, una volta per sempre, si affronti con la dovuta chiarezza una vicenda che si trascina stancamente da oltre due anni senza che nessuno abbia lasciato intravedere un minimo di speranza per il futuro. Gli obiettivi dell’Osservatorio sono stati subito messi in chiaro dal presidente Arturo Rocca nella relazione con cui ha aperto l’incontro. Poi gli interventi dell’ Ing.Raffaele Macry Correale e del geologo Alfonso Aliperta che si sono soffermati rispettivamente sugli aspetti strutturali dell’invaso e  l’aspetto geologico e le sue criticità. Quindi quello di Giuseppe Belcastro vice presidente dell’osservatorio che ha evidenziato l’ attuale inadeguatezza della gestione dell’impianto, di Decio Tortora coordinatore dell’area ambiente del Corsecom che ha trattato gli aspetti sociali, di Natale Amato che ha parlato dell’enorme spreco di acqua potabile ( che arriva dalla sorgente di Zinni) che si accompagna alla problematica della Diga, dell’ Ing. Musolino che ha evidenziato la necessità di tutelare questa grande risorsa anche dal punto di vista ambientale, nonché  di Domenico Carrà del Comitato scientifico dell’ Osservatorio, di Giuseppe Caruso, candidato come Fuda a sindaco di Siderno ( che ieri sera ha diffuso un comunicato in merito che analizzeremo domani…) e di Cecè Carnà , consigliere del Consorzio di Bonifica di Caulonia ,(delegato dal presidente Arturo Costa, impedito a presenziare per motivi di salute), che ha fatto da vero e proprio capro espiatorio, anche per la sua ammessa incapacità tecnica di affrontare l’argomento.

nelle foto

– Aliperta, Macry Correale, Amato, Rocca, Belcastro 10006381_10205162050803979_1726608327960280922_n Pietro Fuda