R. & P.

Povera mia, povera nostra, povera Siderno, come sei ridotta. Non ti riconosco più. Un quadro impressionante quello che sta vivendo il nostro paese, siamo con l’acqua alla gola e l’indifferenza regna sovrana tra i cittadini o almeno questa è la mia impressione ma anche dei tantissimi amici con i quali scambio qualche impressione quotidianamente, in giro per il territorio. Siamo allo sbando totale e questa sconsolante realtà rende difficile la vita dei sidernesi che per incapacità di altri restano in un’”asservitismo mutivo”, assistendo ogni giorno alla perdita di “pezzi di pregio” che certamente nel passato hanno caratterizzato l’orgoglio di noi tutti. Mi permetto di mettere in evidenza che da anni ormai nella burocrazia si annida corruzione e strafottenza lasciando che il paese vada a rotoli, tanto è vero che gli avvoltoi si arricchiscono sulla pelle degli altri invece di costruire o ricostruire una città dove ognuno faccia il proprio dovere cercando di risolvere i problemi senza favoritismi. Bisogna lottare, lavorare per i Sidernesi onesti, che per troppo tempo hanno sopportato la “cattiva” politica. È vero, il cammino è lungo ed impervio ma bisogna farsi trovare pronti e rischiare, perché vogliamo il giusto, quello che agli altri non piace. Abbiamo bisogno di volontà e di libertà nonché di impegno e disponibilità veri per risolvere i problemi che assillano il nostro paese, non di compromessi. Facevo notare nei passaggi precedenti che perdiamo i nostri “pezzi” riferendomi a tutti quei giovani professionisti e non che hanno e che continueranno ad abbandonare il territorio che gli ha dato i natali ma aggiungo che quotidianamente perdiamo anche le nostre eccellenze migliori, riconosciute tali da tutte quelle persone provenienti anche da fuori regione che hanno usufruito dei loro servizi e credo che sia chiaro il riferimento allo Studio Radiologico. Finiamola di fare gli attori portando avanti l’arte dell’apparire, non serve assolutamente apparire ma adoperarsi portando avanti obbiettivi e progetti per far rinascere la nostra terra. Finiranno i tempi del vivere di “medaglie attaccate al petto”?? Credo che non ci sia la necessità di elencare le problematiche, le difficoltà in cui versa il nostro pase perché sono sotto gli occhi di tutti.

È una rivoluzione quella che serve, una nuova e diversa mentalità.
Bisogna far circolare di nuovo nell’aria quella voglia di riscatto che
abbiamo perso. Il cambiamento può avvenire ma deve iniziare dalla base
ma chiaramente anche dai piani alti delle nostre istituzioni. Il mio non è
certo il bisogno di soddisfare un senso di orgoglio, quanto piuttosto di
consegnare ai giovani sidernesi un messaggio che è l’invito ad amare il
proprio paese e rendere sempre più vivibile e bella la nostra Siderno. Non
si vuole con questo mettere sotto accusa il governo locale; si esige invece
che individuate le cause di questi ricorrenti disagi, si decida una buona
volta per sempre, da parte di chi detiene la responsabilità del comando,
di promuovere i necessari rimedi in modo che sia tutelato chi veramente
lavora ma anche la dignità dei cittadini. Cambiamo insieme. Diciamo
basta, assieme!
Siderno, 04 dicembre 2019

Tripodi Carmelo