SIDERNO – E’ arrivato, per i sindaci della Locride, il grande giorno. Oggi i primi cittadini sono a Roma per esporre le ragioni della necessità che venga prestata maggiore attenzione alla sanità del territorio e in primo luogo all’ Ospedale di Locri che è ormai vicino al collasso. Ci saranno quasi tutti , come ci conferma il presidente dell’ assemblea Francesco Candia che si trovava già nella capitale per partecipare alla grande assise dell’ Anci unitamente ai circa 600 sindaci di tutta Italia che hanno partecipato a Montecitorio alla manifestazione ” La città del futuro”. ” Tutti i sindaci dei Comuni della Locride hanno dato l’adesione . Escludendo i Comuni che sono retti da gestione commissariale saremo circa in 35, tutti con fascia tricolore. Mai stati così uniti come in questa occasione e siamo pronti a tutto; anche a restituire, se non avremo risposte adeguate, le nostre fasce”. Dello stesso avviso è anche il presidente del Comitato, Rosario Rocca che intercettiamo quando è ancora in viaggio unitamente ad altri primi cittadini verso Roma. ” Non andiamo a protestare ; andiamo ad esprimere le ragioni di un territorio che non meritava, e non merita, di essere trattato in questo modo. Un territorio che conta 150.000 cittadini ormai privi totalmente di sanità.” I sindaci della Locride saranno certamente ricevuti del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni a cui Rosario Rocca aveva scritto nei giorni scorsi per evidenziare il quadro drammatico in cui vive l’ Ospedale di Locri “dove il personale medico e paramedico a disposizione é ampiamente sottodimensionato rispetto agli standard dettati dalla legge, ed è costretto a turnazioni disumane”, con la conseguente e inevitabile dequalificazione delle prestazioni sanitarie. Ed è proprio sui questo tasto che prioritariamente insisteranno i sindaci della Locride stanchi anche del tira e molla e dei palleggiamenti di responsabilità tra la Regione a guida Mario Oliverio, il Commissario straordinario alla sanità Massimo Scura e il Direttore generale dell’ Asp di Reggio Giacomino Brancati. ” La nostra prima aspettativa – dice Francesco Candia – è proprio quella di stimolare lo snellimento di ogni iter burocratico che consenta la nomina dei primari attualmente mancanti e la copertura degli organici in modo fa consentire la ripresa della regolarità delle prestazioni sanitarie. Non chiediamo la luna nel pozzo ma solo attenzione alle necessità del territorio e buona volontà nel risolvere i problemi piu’ gravi”. La “marcia su Roma” è da considerare, insomma , un primo importante passo per dare voce ad un territorio da sempre abbandonato a se stesso ed è legittimo, dunque, che l’attesa per i risultati di questo impatto, dei sindaci tutti insieme, con la “capitale”, sia notevole anche perchè , come ribadisce Rosario Rocca ” noi primi cittadini siamo principale avamposto dello Stato sul nostro territorio, e non possiamo, ne siamo piu’ disposti ad assistere da spettatori passivi alla grande sofferenza della nostra gente”. Secondo un comunicato diffuso dall’amministrazione comunale di Locri che definisce“viaggio della speranza” quello che che i Sindaci della Locride hanno fortemente voluto per oggi , ciò ” rappresenta una decisione forte e coraggiosa, ma, nel contempo, anche un grave momento di frattura tra le istituzioni dello Stato”. La “dolorosa” determinazione giunge dopo anni di continue denunce e proteste dei Sindaci, dei sindacati e dei cittadini sulle gravi condizioni in cui versa l’unico presidio ospedaliero della Locride e che oggi, a causa proprio dell’evidente disinteresse della politica, è fortemente a rischio chiusura”. Una determinazione che ” è la conferma che gli interlocutori che avrebbero dovuto farsi carico della drammatica situazione, in particolar modo il Governo Nazionale che ha inviato un Commissario governativo che ha instaurato un braccio di ferro con la Regione Calabria e con il Presidente Oliverio, e dall’altra proprio la stessa Regione Calabria che ha più volte commissariato l’Azienda Sanitaria Provinciale reggina non individuando mai un adeguato amministratore capace di affrontare le gravi, ataviche ed evidenti criticità, non hanno mai operato per il bene della collettività e quindi in maniera corretta per affrontare in maniera serie e decisa il problema. Proprio dell’attuale Direttore Generale, dott. Brancati, – dice il comunicato – si è più volte chiesto al Presidente Oliverio ed alla Giunta regionale, la revoca dello stesso, considerata la più volte verificata incapacità nella gestione delle criticità. Purtroppo, oggi, la Regione Calabria, a guida PD, invece di intervenire con la revoca immediata di Brancati si accoda, tardivamente, alla protesta dei Sindaci con l’obiettivo che il governo rimuova Scura e lo sostituisca, come avvenuto in Campania, con il Presidente della Regione; aspettativa assolutamente legittima, considerato che il bilancio regionale è per l’80% assorbito dalla Sanità. E’ evidente che, oltre al circuito istituzionale tra Governo centrale e Governo regionale che parlano lingue diverse, anche alla luce del velenoso scontro dialettico tra il Governatore Oliverio ed il Ministro Lorenzin, vi siano enormi responsabilità della deputazione parlamentare del PD guidata da Magorno che, a Roma asseconda con il proprio voto le scelte e decisioni di Renzi/Gentiloni, mentre in Calabria minaccia l’ammutinamento con “l’incatenamento di tutto il PD contro il governo nazionale”. E’ chiaro che il PD calabrese, guidato dal brillante Magorno da Diamante, – continua il comunicato – è affetto dalla sindrome del “Dr. Jekyll e Mr. Hyde”. Bisogna assolutamente che i democrat smettano di giocare sulle spalle dei calabresi, individuando altresì una rapida soluzione per la sanità calabrese, richiedendo provvedimenti urgenti e straordinari per salvare l’Ospedale di Locri che, seguendo le procedure ordinarie visti i ritardi accumulati, chiuderà, purtroppo, per mancanza di personale nel giro di qualche mese”.

Aristide Bava