“Grazie ai veri coraggiosi che, controcorrente, additano le persone perbene, in questo contemporaneo appannamento in cui non si riesce, per paura, ad affermare l’onestà di certi che vivono in mezzo ai lupi. Sono tra i protagonisti del docufilm ‘Terra Mia – non è il paese dei santi’ di Ambrogio Crespi e con Klaus Davi, che è la rappresentazione della violenta ‘ndrangheta, nonché della gente colta e tradizionale di San Luca”. Così Sframeli Cosimo, Tenente dei Carabinieri, promosso per titoli e meriti, paracadutista, è Comandante/Insegnante di Plotone presso la Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria, sulla sua partecipazione nella pellicola che denuncia la drnangheta e che racconta la speranza del Comune calabrese.
“Le vicende rappresentate – dice il carabiniere per anni in prima linea nelle attività di contrasto alla criminalità- catturano e invitano a riflettere sui temi che attraversano la vita e l’esistenza degli aspromontani. Storia e leggenda si inseguono e piegano il tempo fino a penetrare la realtà del quotidiano, offrendo vita alla cronaca. Ed è la profezia di un imminente Apocalisse che materializza la minaccia del diavolo, mentre cavalca in doppio petto. Ho vissuto in questi luoghi, sorpreso dall’amore incondizionato di tante persone e dal sangue dei martiri versato nelle pieghe più profonde e nelle sue imprendibili molteplicità”.
“Il docufilm mostra in maniera giusta la gente di San Luca, dove le Istituzioni tutte vorrebbero raggiungere un solo obiettivo: la normalità” conclude Sframeli, Cavaliere e Ufficiale al merito della Repubblica Italiana, è stato anche decorato della Medaglia d’Oro al merito Mauriziana dal Presidente della Repubblica, nonché di  Medaglia di  Bronzo, d’Argento e e d’Oro al merito di lungo comando dal Ministro della Difesa.
Lr