Un consigliere comunale di Busto Arsizio, comune del Varesotto, è stato arrestato nell’ambito di un’operazione del Gico della Guardia di finanza congiunta con i carabinieri Forestali di Milano, in seguito alle indagini della Dda milanese sul settore dei rifiuti.

Paolo Efrem è accusato di false fatturazioni con l’aggravante dell’agevolazione alla criminalità organizzata. Secondo l’ipotesi investigativa le fatture emesse per presunte consulenze servivano a coprire il giro di denaro derivante dal trattamento dei rifiuti mentre gli introiti erano destinati ai clan.

È stato anche provato che parte del denaro serviva per pagare i viaggi degli affiliati al clan dalla Calabria a Novara per far visita ad un altro presunto boss dell’organizzazione, detenuto in regime di carcere duro nella cittadina piemontese.

Dalll’ordinanza della gip Sara Cipolla su richiesta della pm Silvia Bonardi è stato raggiunto in carcere anche uno dei vertici della locale di Lonate Pozzolo-Legnano-Ferno, Vincenzo Rispoli, che si trova ad Opera al 41 bis. In questa operazione sono stati arrestati anche il figlio e il genero.

L’inchiesta è il seguito dell’operazione ‘Feudo’ della Dda di Milano che nell’ottobre 2019 aveva portato ad 11 arresti per traffico illecito di rifiuti e ad un sequestro di circa 1,5 milioni di euro. La nuova tranche di indagine ha accertato che la società Smr Ecologia srl, che operava prima nel settore dei trasporti e poi in quello dei rifiuti e che gestiva un impianto di trattamento a La Guzza (Como), ha subito per lungo tempo «l’infiltrazione da parte di soggetti legati alla locale di Legnano-Lonate Pozzolo», tra Milano e il Varesotto.

L’imprenditore della Smr ha scelto poi di collaborare con gli inquirenti, dopo essere stato arrestato, e ciò ha permesso di «ricostruire il contesto estorsivo». Tra il 2014 e il 2018 l’imprenditore «è stato costretto ad erogare utilità di vario tipo», ossia soldi ma anche «assunzioni di personale» a favore della cosca.

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