La Corte di appello di Napoli, Terza Sezione penale, ha accolto la richiesta di revisione proposta nell’interesse di Racco Gianluca, sidernese, che è stato sottoposto a misura cautelare in un grave processo per reati di omicidio nell’anno 1999 e condannato alla pena dell’ergastolo con isolamento diurno per la durata di un anno e sei mesi. Il racco, si è dato immediatamente alla fuga per essere poi catturato in Olanda dopo una serrata attività di ricerca ad opera delle Forze di polizia italiane in collaborazione con l’Interpol, in quanto considerato tra i primi cento latitanti d’Italia. Il primo processo si è celebrato in sua assenza davanti alla Corte di Assise di Locri, e a seguito della sua contumacia non si è potuto procedere alla verifica delle intercettazioni e del riconoscimento vocale. Immediatamente dopo la sua cattura nell’agosto del 2009, il difensore di fiducia Avv. Cosimo Albanese, del foro di Locri, ha effettuato una rilevantissima attività di ricerca della prova e, più in particolare, ha provveduto a nominare un luminare in tema di riconoscimento vocale nella persona del Prof. Andrea Paoloni da Roma che ha a sua volta nominato suo sostituto il Dr. Antonio Milicia da Locri il quale ha effettuato il saggio fonico sulla persona del Racco. Il Prof Paoloni, più in particolare, ha utilizzato il metodo automatico LVIS e semiautomatico IDEM, attualmente tra i sistemi più innovativi e all’avanguardia a livello mondiale nel campo del riconoscimento vocale. Tanto è verso che tutte la Forze di polizia in Italia si avvalgono oggi di questi metodi. Gli esiti sono stati incoraggianti al punto che nell’anno 2013 l’Avv. Albanese ha presentato istanza di revisione presso la Corte di appello di Catanzaro che ne ha però dichiarato la sua inammissibilità. Proposto puntualmente ricorso per cassazione venivano messe in evidenza anche una serie di pronunce della CEDU che sulla linea già tracciata da Paoloni e da altri studiosi di fama internazionale hanno dimostrato la validità del metodo LVIS e IDEM e si è pertanto arrivati al primo annullamento della Suprema Corte.
Poco prima dell’inizio del processo di rinvio davanti alla Corte di appello di Salerno moriva a Roma il prof. Paoloni il cui il sostituto è stato individuato in un altro padre del sistema IDEM e ARES. Purtroppo l’esito del processo salernitano è stato vano e si è reso necessario un secondo ricorso per cassazione a cui è conseguito un importantissimo annullamento della Corte che ha trasmesso gli atti davanti la Corte di appello di Napoli. A questo punto l’avvocato Albanese ha nominato altri due consulenti nella persona del Prof. Luciano Romito, a riguardo della intellegibilità delle trascrizioni effettuate dal perito di ufficio della Corte di assise di Locri, e del prof. Zonaro, da Roma, riguardo all’ascolto in aula attraverso il sistema analogico RT 2000 davanti alla Corte di appello di Napoli per creare le medesime condizioni uditive accadute nell’anno 1999. Dal confronto dei periti della Corte di appello di Salerno e di quelli della difesa è emerso un quadro ulteriormente incoraggiante per la difesa che intanto nel corso di quasi dieci anni di attività aveva espletato una minuziosissima e interminabile attività di approfondimento dell’intero processo rilevando la fallacia interpretativa da parte di tutti gli addetti ai lavori delle due fasi del processo davanti alla corte di assise di Locri e della corte di assise di appello di Reggio Calabria a partire dall’anno 2003 e finendo all’anno 2007 con il passaggio in giudicato della sentenza. In sede di discussione davanti alla Corte di appello di Napoli la Procura Generale ha chiesto il rigetto della domanda di revisione. La difesa rappresentata dal noto penalista Avv. Cosimo Albanese ha per oltre tre ore illustrato l’esito di tutte le attività di indagine difensiva di ricerca della prova ed in ultimo di tutte le perizie dei periti di ufficio e di parte. La Corte di appello di Napoli, nella nottata di ieri e dopo ben dodici ore di camera di consiglio, ha accolto la richiesta dell’avvocato Albanese e revocato la pena dell’ergastolo. Il difensore sentito telefonicamente ha dedicato il suo lavoro al compianto Prof. Paoloni, e al contempo ha segnalato la estrema difficoltà avuta per la rielaborazione di ogni aspetto probatorio e tecnico di un processo delicatissimo.

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