Ci sono dei luoghi dove tutto è fermo, per spinte antropiche, per inerzia, per irresponsabilità. Lo scopriremo strada facendo. Uno di questi si trova a Bova Marina, ridente, in senso stolido, paesino lungo la costa Ionica reggina (che è già un programma di incompiute). Qui, dicevamo, da decenni le scriteriate scelte delle succedutesi amministrazioni concretizzano il malessere dell’area: discarica, posta a due Km all’interno dall’abitato, a cento metri di altitudine, esausta e mai bonificata – benché i fondi fossero a disposizione ma prontamente prosciugati in consulenze professionali -. Ovviamente, a distanza di decenni la discarica – più volte sequestrata per utilizzo improprio – è ancora lì pronta a avvelenare l’ambiente, l’acqua e l’aria. Nessuno ovviamente si muove, si preferisce constatare l’aumento di tumori che falcidiano la popolazione, i funerali sono un modo per muovere l’economia dei becchini, le condoglianze sono un modo di partecipare al dolore dei parenti ignari o inermi.

Dal 2004 si prospetta l’ipotesi, fatta propria dall’allora Sindaco Domenico Zavettieri, di coprire l’imbroglio mettendoci su niente meno che un depuratore così coprendo la schifezza con altra ma peggiorando il risultato ambientale. A questa soluzione avrebbe voluto pervenire altra illustre amministrazione, sciolta coattivamente dal Ministro dell’Interno. I commissari subentrati, capendo l’inganno, hanno disvelato ciò che era ovvio: i reflui devono arrivare al depuratore per gravità o con moderate forzature e, commissionando uno studio di fattibilità, su tre potenziali siti, sono arrivati alla conclusione che la soluzione è collocare il nuovo depuratore lì dove era preesistente il vecchio, antico, desueto ma malfunzionante depuratore a fanghi e aperto cioè maleodorante e, dunque, mal digerito dagli abitanti degli immobili circostanti. Quei commissari hanno dunque individuato il sito dove far costruire il nuovo depuratore, finanziato con fondi governativi per € 4 mln circa, ma hanno cercato di risolvere anche il problema della depurazione maleodorante favorendo così gli abitanti degli immobili circostanti, ovvero hanno scelto un tipo di depurazione di ultima generazione, così detto a guaina, che si caratterizza per il fatto di non essere aperto diffondendo emissioni odorigene ma contenendo queste al proprio interno.

Al contrario, il tradizionale depuratore di vecchia generazione, aperto, avrebbe soddisfatto il primo requisito, cioè far confluire i reflui a caduta e per gravità, ma non avrebbe tutelato l’aria intorno con conseguenze irritanti per gli abitanti del circondario. Qui interviene, però, un altro problema. La nuova amministrazione, guidata dal fratello di Domenico Zavettieri, Saverio (buon sangue non mente), sembra impantanata nella scelta, del tutto irrazionale, se far collocare in quel sito un impianto di obsoleta concezione (quello aperto e che ha dato tanti problemi agli abitanti del circondario) oppure uno di nuova e ultima generazione, a guaina, chiuso, che, per come si diceva, previene ogni tipo di emissione odorigena e ammorbante. E’ irrazionale tutto ciò? No, se visto sotto il profilo strumentale. A che? Solo la nuova amministrazione lo può chiarire esplicitando il vero malessere ma non sarebbe ora che se ne parlasse pubblicamente? Forse Bova Marina ha bisogno di più razionalità e meno improvvisazione? Forse è arrivato il tempo di non esporre il Paese a spinte interessate, raccolte con l’unico scopo di utilizzarle per conferire incarichi progettuali, a carico del pubblico, cogliendo l’occasione delle perplessità o ritrosie del tutto immotivate. Forse Bova Marina ha bisogno di verità, meno improvvisazione, a naso, interessata.

Movimento Area Grecanica

E gli attivisti dei Meetup congiunti di Reggio città metropolitana:

Meetup Reggio 5 Stelle

Meetup Magna Grecia 5 Stelle

Meetup Palmi