Anton.francesco MILICIA, architetto e consulente forense, e Antonio TASSONE, avvocato e giornalista: questa “strana coppia” di autori calabresi ha tentato di armonizzare formazioni culturali molto diverse facendo confluire il proprio immaginario per condurci a Lumache, in un viaggio ideale attraverso una Locride calabrese da loro ridisegnata, ma con tanti riferimenti attuali. “Lumache” infatti è il romanzo scritto a “quattro lenti” ormai prossimo alla pubblicazione per la casa editrice Città del Sole, conosciuta e apprezzata realtà di Reggio Calabria per pubblicazioni sempre attente al nostro territorio.
Quella di Milicia e Tassone è una storia incastonata nella cornice di un pezzo di Calabria dimenticato: Lumache è un luogo di lento resistere, dove si stanno per tenere le attesissime elezioni comunali di fine millennio, il cui esito è destinato a mutarne radicalmente il volto. Gli autori affrontano un’opera impegnativa e sfaccettata, popolata da numerosissimi personaggi tutti ben caratterizzati, farcendo di ironia e phatos le diverse microstorie che si intrecciano.
La narrazione si snoda tra i tormentati vuoti di luna dell’ultimo trentennio fino ai giorni nostri, e racconta di una Locride scossa da cambiamenti epocali che ne hanno lentamente trasformato il tessuto umano e sociale: il massiccio travaso dei migranti, il trasformismo della classe politica, le grandi operazioni antimafia, l’ascesa al web dei social network, l’egemonia dei poteri occulti, il giustizialismo tritatutto.
Ciascuno dei personaggi descritti coltiva gelosamente la propria ossessione, seppellita con cura e alimentata dalle vave. Tipi umani scolpiti e messi a nudo senza indulgenza, che vi faranno ridere, commuovere, ma soprattutto pensare, perché sono tra di noi.

Lr