L’ingegnere Carlo Parasporo non ci sta e con una lettera inviata al sindaco di Locri,  Giovanni Calabrese, manifesta tutto il suo malumore per una falsa notizia ripresa da uno dei quotidiani regionali più venduti.  Nei giorni scorsi – scrive Parasporo nella lettera-  è apparso un articolo di stampa su un quotidiano regionale,  con un occhiello dal titolo  “Locri , l’ex albergo Demaco ? un edificio abusivo”  sia in prima pagina e poi all’interno con un forte risalto veniva riportata la falsa notizia della proprietà demaniale del suolo sul quale è edificato l’albergo Demaco che- com’è noto in città- è di mia proprietà. Tale notizia giornalistica, scrive Parasporo, non è solo falsa, ma è addirittura ancora di più diffamante e dannosa , lesiva della mia reputazione, laddove indica (falsamente) l’anzidetta struttura edilizia come urbanisticamente abusiva (poiché mancante del “titolo”  di proprietà e, quindi, non commerciabile ) ed il suo proprietario come un profittatore occupante abusivo di un suolo demaniale. Sarebbe stato meglio leggere gli “atti pubblici” concernenti la proprietà del suolo su cui è eretto l’albergo, ovvero avesse richiesto allo stesso scrivente ogni utile riscontro circa la natura dello stesso suolo. Se preventivamente contattato avrei potuto evidenziare che il suolo in questione è stato ceduto alla famiglia del dott.Giacomo Scaglione dal demanio dello Stato, con atto del 25.10.1924, approvato con decreto intenditizio del 27.11.1924, registrato a Gerace Marina (Locri) il 10.12.1924 ; lo stesso suolo per atto notar Giusti del 6.5.1968 al n.7089 d’Ord. E n.6453 di Form.) è stato poi ceduto dalla famiglia Scaglione al signor Giuseppe Aricò  e quest’ultimo ha edificato l’albergo – in forza di regolare licenza edilizia – che lo stesso Comune di Locri ha successivamente dichiarato agibile ; Giuseppe Aricò il 18.03.2002 ha ceduto l’albergo all’impresa edile di mio padre , e quest’ultimo lo ha trasferito a me con atto di donazione del 8.2.2007. In relazione a quanto- conclude la lettera- riservo ogni tutela nella sede giudiziale competente.

Panorama_via_G.Matteotti