Comunicato stampa N. 39 del 12/09/2018

Nello scorso mese di agosto si sono riscontrare delle irregolarità sull’erogazione di acqua potabile.  Un servizio, lo ricordiamo, al pari di tantissimi altri comuni calabresi, gestito dalla società privata Sorical. In questi anni, specialmente in estate, il Comune è stato più volte costretto ad emettere delle ordinanze di divieto del  prelievo del prezioso liquido. Adempiendo ad un preciso impegno, previsto peraltro nel programma elettorale della lista “Incudine-Rinnovamento Democratico” ,  il Sindaco Giuseppe Pezzimenti, da alcune settimane sta monitorando attentamente la situazione. Negli ultimi giorni, a seguito di alcuni sopralluoghi  compiuti dallo stesso Sindaco (insieme al gruppo di lavoro comunale) è emerso che ci sarebbe la possibilità di  poter accumulare (soprattutto nel periodo invernale)  acqua in grande quantità  sfruttando le sorgenti che si trovano nelle vicinanze del fiume San Paolo.  Tutto ciò consentirebbe  di poter stoccare enormi flussi di acqua da riutilizzare poi in estate quando il borgo e le contrade solitamente raddoppiano di popolazione. Il progetto che intende attuare il Sindaco costerebbe all’Ente circa 2.5 milioni di euro e verrebbe finanziato con un mutuo  erogato a tasso agevolato dalla Cassa Depositi e Prestiti oppure tramite altro finanziamento da richiedere nelll’immediato . Grazie al risparmio che si otterrà, (che dovrebbe essere di circa 200.000 € all’anno (a tanto ammonta la quota annuale versata a Sorical),   il Comune, in meno di 10 anni,  riuscirebbe a saldare l’intero prestito e quindi successivamente  garantire a tutti i cittadini l’acqua potabile ad un costo quasi pari allo zero. L’acqua arriverebbe peraltro ai serbatoi “per induzione” visto che le falde acquifere individuate si trovano a quasi mille metri d’altezza e non necessiterebbe neanche  dell’uso obbligato di elettropompe che spesso si guastano o si bloccano costringendo così  l’Ente a dover affrontare ulteriori ed onerose spese per la riparazione del guasto e il relativo ripristino del servizio. Nei prossimi giorni le analisi chimiche diranno se l’acqua del fiume San Paolo sarà idonea all’uso.  Se così fosse bisognerà attivarsi da subito e predisporre tutti gli accorgimenti per evitare la perdita del prezioso liquido oppure un suo “sfruttamento selvaggio”. Per il Sindaco Pezzimenti, cui si deve la straordinaria intuizione: “occorreranno specifici e costanti studi geologici ma per Gerace è tempo di scelte radicali.  L’acqua , per tutti i cittadini geracesi, potrebbe finalmente essere un bene comune con i relativi e benefici anche sul versante della spesa familiare”