“A ‘NDRACA”
Eccola l’incontrastata regina delle erbe spontanee estive! Pochi sanno che è ottima da mangiare. La Portulaca (Portulaca oleracea) (in dialetto gioiosano ‘Ndraca), prima negletta e calpestata erba “da marciapiede”, è ora assurta agli onori della cronaca per essere una delle più importanti fonti vegetali di acidi grassi Omega-3 (normalmente si trovano nei pesci e nella frutta secca) che svolgono un ruolo nella prevenzione delle malattie cardiovascolari regolando l‘equilibrio tra il colesterolo buono e quello cattivo e aumentando le difese del sistema immunitario.
Addirittura può arrivare a contenerne 8,5 mg per ogni grammo di peso. Vitamina A, B, C ed E, sei volte più di spinaci. Betacarotene, sette volte più di quanto ne contengono le carote, ed inoltre magnesio, calcio, potassio, acido folico, litio e ferro. È persino utile come uso esterno: se vi punge un insetto potete lenirne il dolore strusciandola sulla pelle. Ottima anche in cucina che deriva da un collaudato uso millenario: fondamentalmente, com’è in molte tradizioni gastronomiche sin dai tempi antichi, la portulaca aggiungerà un tono acidulo e fresco ai piatti in cui la utilizzerete.
Viene utilizzata a crudo soprattutto per la preparazione di insalate ma è anche un ingrediente di minestre, condimenti e ripieni per ravioli e pasta fresca, frittate e conserve sottaceto.
Nella cucina “povera” la portulaca veniva abbinata tradizionalmente alla rucola per la preparazione delle insalate. Trova spazio come ingrediente delle insalate estive, con un abbinamento tipico che prevede pomodorini e cetrioli. Le foglie e i rametti più teneri vengono conservati sotto aceto o in salamoia, per poi essere impiegati a proprio piacimento per antipasti e contorni.
Quindi è “un’erbaccia” fantastica.

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