COMUNICATO STAMPA

GERACE – Fiori di lavanda e un grosso vaso artigianale contenente piante di peperoncino. Gerace ha accolto così, con un salottino degno del suo prestigio e della sua bellezza (allestito nel migliore dei modi dal team capitanato da Maria Teresa Caccamo, sotto le direttive della responsabile comunale dei Servizi Generali Loredana Panetta) il poeta Giuseppe Gervasi, che giovedì sera ha presentato, nell’evento organizzato dal movimento letterario “MAG La ladra di libri”, la sua raccolta di poesie commentate “Un Nuovo Suono” (2017, Laruffa editore).

In una serata in cui il borgo più bello e famoso della Locride ha offerto il meglio di sé, coi suoi tesori valorizzati dai giochi di luce e le strade brulicanti di turisti provenienti da ogni dove, la poesia dei versi di Gervasi ha fatto il paio con la magia del largo delle Tre Chiese, offrendo al pubblico e ai relatori la possibilità di approfondire i testi dell’autore, anche e soprattutto con una prospettiva filosofica.

L’intento di Maria Antonella Gozzi, animatrice del movimento letterario “MAG” era proprio questo: andare oltre la semplice declamazione di versi e approfondirli, analizzarli, con l’ausilio di esperti di spessore.

E così, dopo il saluto del vicesindaco Salvatore Galluzzo, che a nome dell’amministrazione comunale ha espresso il proprio plauso per questo genere iniziative, invitando Maria Antonella Gozzi a contribuire alla diffusione della cultura a Gerace (paese di origine della sua famiglia) si è entrati nel vivo della serata, con la lettura di “Papillon”, una delle poesie più struggenti dell’intera raccolta.

Il primo relatore è stato Angelo Nizza, coordinatore dell’associazione culturale “Scholè” di Roccella Ionica, da anni attiva nella diffusione e nell’insegnamento della filosofia, che ha dapprima elogiato la scelta di Gervasi di accompagnare ogni poesia da un commento «Che non è una mera didascalia – ha detto Nizza – ma l’aggiunta di qualche elemento in più, necessario a cogliere quelle sottigliezze che i lettori più sensibili possono cogliere, senza rinunciare all’ermetismo tipico della poetica di Gervasi» e poi ha approfondito i temi principali della poesia in oggetto, dal rapporto tra l’uomo e la natura e quello tra gli uomini, dichiarando che «Se il rapporto tra gli uomini va bene, anche la relazione tra l’uomo e la natura che lo circonda ne trae beneficio, divenendo più “democratico”, più orizzontale».

Quindi, la poetessa locrese Daniela Ferraro, che anno dopo anno continua a ricevere prestigiosi premi nazionali per le sue poesie e i racconti brevi, ha letto due poesie contenute nella raccolta di Gervasi: “Un nuovo suono” e “Nel buio”, dando il “la” all’intervento del secondo relatore, il dottore in filosofia Vincenzo Tavernese, che ha accostato la lettura di una poesia di Gervasi “Nel dubbio”, a quella di un passo significativo scritto da Domenico Scoleri illustre filosofo del ‘900, originario proprio di Gerace.

Cogliendo l’invito rivolto da Angelo Nizza, Vincenzo Tavernese ha cercato di dare una spiegazione alla ricerca di “Un nuovo suono” che dà il titolo alla ricerca «Apparentemente ripiegata – aveva detto Nizza nel suo intervento – su temi nostalgici di un passato che non torna più», concludendo che «Forse è proprio il silenzio una forma di Nuovo Suono». Un’intuizione, quella dei due esperti in filosofia, che è stata molto gradita dallo stesso Gervasi, rimasto molto favorevolmente colpito dalla riuscita della serata.