Nella Locride,forse, non siamo capaci di fare tesoro delle esperienze passate. Molte volte si ha l’impressione che si voglia rimuovere tutto ciò che è accaduto, specie le cose negative, per riprendere subito a sonnecchiare e non essere disturbati. E invece quello che accade, nel bene e nel male bisogna ricordarlo sempre, perché prima o poi può succedere ancora. Durante un alluvione nel 2000, sulla statale 106 cedette il ponte sul fiume Precariti. I disagi, come si può facilmente intuire, sono stati tanti e anche gli incidenti. Le istituzioni e i governi regionali e nazionali che si sono succeduti, ci hanno palleggiato per sette lunghi anni. Ci hanno mortificato, hanno giocato con la dignità di un intero territorio che purtroppo era venuto a trovarsi in condizioni critiche per via della viabilità.

A distanza di 15 anni e alla distanza di circa 200 metri, sullo stesso tratto di statale 106, succede di nuovo, caso strano, questa volta sul fiume Allaro. A novembre 2016 sarà un anno che il ponte sull’Allaro è ceduto per via di una bomba d’acqua. Ebbene è da Novembre 2015 che la stessa area si trova nelle precise e identiche condizioni di quindici anni fa.

Purtroppo le istituzioni locali ora come allora, non sono in grado di farsi sentire o magari non vogliono tediare i piani alti della politica. Nella Locride esiste un’assemblea dei sindaci, 42 per la precisione, che se fosse coesa,capace e se volesse, potrebbe scatenare una rivolta senza precedenti. Per il ponte come per tutte le grandi tematiche che affliggono questo lembo di Calabria. Basterebbe minacciare le dimissioni in massa…così il prefetto dovrebbe trovare quarantadue commissari per amministrare la Locride. Ma la poltrona, forse, è meglio neanche pensare di metterla in discussione, non si sa mai! Sarà incapacità o mancanza di volontà politica? E’ anche e soprattutto,dico io, inerzia dei cittadini che ormai non sappiamo più indignarci sul serio e ci crogioliamo in una sorta di rassegnazione sociale,facendo il gioco di chi, negli anni, ha fatto di tutto per addormentare le nostre coscienze e manipolare la nostra dignità.

Pasquale Aiello

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