La storia del piccolo
Al momento del parto, nulla lasciava presagire quanto stava per accadere, ma dopo pochi minuti, l’ostetrica ha notato il colorito non proprio roseo del bambino. Di qui è scattata la prima allerta: è stato subito affidato alle infermiere pediatriche e trasferito in Patologia neonatale, per i primi accertamenti. Il personale medico e infermieristico ha immediatamente escluso che la cianosi (colorito bluastro) dipendesse da un problema polmonare e quindi l’indagine si è focalizzata sul cuore. Un’ecocardiografia doppler, eseguita in urgenza dai cardiologi pediatri del reparto di Pediatria e Neonatologia, ha permesso di avere una diagnosi tempestiva (in appena 30 minuti) e molto seria: Luca presentava una trasposizione delle grandi arterie.
La patologia
“Si tratta di una rara e grave cardiopatia congenita – spiega il dottor Giacomo Biasucci, direttore del dipartimento Materno infantile dell’Azienda USL di Piacenza – che colpisce 2-3 su 10.000 nati vivi. Nei neonati con questa cardiopatia le due grosse arterie che portano il sangue fuori dal cuore sono invertite; l’aorta invece di nascere dal ventricolo sinistro nasce dal ventricolo destro, viceversa l’arteria polmonare nasce dal ventricolo sinistro. La circolazione del sangue in questi casi è in parallelo, pertanto il sangue ossigenato circola solo nei polmoni, mentre nel resto del corpo circola solo sangue poco ossigenato. Se non fossimo intervenuti in brevissimo tempo, il piccolo poteva morire”.
Terapia e trasporto
Grazie all’esperienza dell’equipe di cardiologi pediatri e infermieri della Patologia neonatale, sotto la guida del dottor Biasucci, il bimbo è stato messo subito in terapia medica: sono state effettuate le misure necessarie per stabilizzare la situazione, per far arrivare più sangue ossigenato agli organi essenziali come cervello, reni e cuore. Nel frattempo, l’ospedale si è attivato per organizzare un trasporto d’urgenza al policlinico di Sant’Orsola di Bologna, riferimento regionale per la cardiochirurgia pediatrica. Le avverse condizioni metereologiche non hanno consentito l’intervento dell’elisoccorso: Luca è stato quindi trasportato in ambulanza, accompagnato da una squadra composta da cardiologo pediatra, anestesista e infermiera. Aver fatto la diagnosi subito dopo la nascita e aver stabilizzato il neonato ha reso possibile il trasferimento in buone condizioni.
Gli interventi
“A Bologna, a poche ore dalla sua nascita- spiega il professor Gaetano Gargiulo, direttore della Chirurgia Pediatrica e dell’Età evolutiva del Policlinico di Sant’Orsola– Luca è stato sottoposto a un primo intervento (settostomia di Rashkind) e, nei giorni successivi, a una seconda e più complessa operazione definitiva per riposizionare le grandi arterie (aorta e polmonare). La patologia del piccolo, se non trattata tempestivamente, lo avrebbe portato alla morte, invece ora Luca può a buon diritto aspirare ad una vita normale senza particolari contrindicazioni. In Italia- ricorda Gargiulo- sono circa 4.500 i bambini che ogni anno presentano alla nascita una cardiopatia congenita, il 30% dei quali deve essere sottoposto ad un intervento immediato. All’alba del 2020, grazie alla tempestività della diagnosi e al miglioramento della terapia chirurgica, più del 90% di questi bambini raggiunge l’età adulta e la sopravvivenza può superare il 98%”.
Bologna today