Ugo Franco – A tre giorni dalle copiose precipitazioni, che hanno sganciato su Bivongi bombe d’acqua di 230 mm. di pioggia in meno di due giorni, si contano ancora i danni. Il paese rimane isolato lato sud per l’interruzione della strada provinciale 95 interessata da una buca sul manto stradale in località Acqua Calda che ha costretto il sindaco, Felice Valenti, a emettere un’ordinanza di chiusura del transito agli autoveicoli. Continuano, perciò, i sacrifici per studenti e automobilisti che per raggiungere il litorale di Monasterace devono transitare per Pazzano e Stilo. Rimane preoccupante la situazione dei monaci ortodossi perché sono ancora isolati a causa della frana  caduta sulla strada che porta al monastero di San Giovanni Therestis nei pressi di contrada Bingi.  Strada che, a causa della creta melmosa che occupa la carreggiata, non è percorribile neanche a piedi e bisogna proseguire su un percorso alternativo molto scomodo e superare una scarpata per raggiungere la parte agibile della strada. Proprio quello che, giornalmente fanno i monaci dopo aver parcheggiato la macchina a ridosso della frana per poi percorrere a piedi i due chilometri per Bivongi. Ieri mattina, alcune suore giunte dalla Romania, per un pellegrinaggio al monastero, hanno avuto difficoltà a superare la frana e solo grazie “alla guida” del monaco che le attendeva, sono riuscite a raggiungere la macchina e arrivare al monastero.   Disagio che va ad aggiungersi al periodo veramente sfortunato per i monaci che da quattro anni, aspettano la fruibilità dell’intera basilica visto che metà è interessata da restauri che hanno subito varie interruzioni. Poi, i restauri interni agli affreschi quasi completati che, per infiltrazioni d’acqua dalla terrazza del manufatto a ridosso dell’abside destra della basilica, hanno costretto l’equipe del restauratore, Giuseppe Mantella, a sospendere i lavori. Rimane l’interrogativo, non solo per i monaci ma per i tanti fedeli ortodossi che giungono al monastero in pellegrinaggio o per seguire le funzioni domenicali, se per la prossima festività del Santo Mietitore del 24 febbraio la strada sarà sistemata.  Infine, un altro danno da non sottovalutare quello del sito di archeologia industriale “Noceto” investito da un movimento franoso staccatosi dalla parete del monte Consolino finito sulla carreggiata della provinciale 95, all’altezza del ponte Vina. Movimento franoso che ha danneggiato il tetto dell’area espositiva del sito e compromettendo l’ingresso della bocca di miniera del sec. XVIII.  Nella stessa zona danni segnalati anche al cimitero Sant’Elia. L’Amministrazione comunale ha avanzato richieste immediate per gli interventi tanto che, per la riapertura della strada provinciale, si attende la clemenza del tempo in modo che l’acqua del fiume Stilaro diminuisca la portata per poter essere deviata dal suo letto e quindi, permettere ai mezzi la bonifica della buca. Infine, l’appello del sindaco, Felice Valenti, al presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, e al capo della Protezione Civile, Carlo Tansi,  per un intervento concreto e immediato e l’invito di venire a Bivongi per valutare la situazione.

Ugo Franco