A Duisburg un filo di sangue , alla Calabria una montagna di fango….

L’orgoglio del calabrese che nonostante abbia delle colpe ,nelle problematiche che affliggono la comunità, reagisce, rumoreggia , protesta a caldo nella serata di ieri sera, sui social , comincia a diffondersi una repulsione a guardare la fiction DUISBURG : un filo di sangue, il filo macchiante di malavita, di violenza che colpi la città di DUISBURG , il 15 agosto 2007. Palesemente risaputo dell ‘esistenza di questa organizzazione malavitosa chiamata NDRANGHETA, ramificata in tutto il globo, che per dominare e’ capace di ogni barbaria, anche quella di freddare giovani , di recidere il dono piu bello,  la vita, solo perche’ si e’ contro a una famiglia o  a un affare da concludere. Lo specchio di una delle regioni piu povere e piu arretrate della nazione, non e’ una scusante , una giustificazione, gli atti illegali e le violenze atroci non hanno giustificazioni e non devono essere scagionate , ma devono essere perseguite dagli organi competenti in maniera serie continua e forte. Guardare una fiction su un canale italiano quale RAI 1, canale dove  tutti i contribuenti pagano il canone, fiction che racconta la strage di Duisburg e la sub cultura ndranghetistica, in maniera puntigliosa nelle usanze , ma  in maniera scarsa nelle interpretazioni dialettali degli attori , senza mostrare nulla di questa terra, visto che la maggior parte delle scene siano state girate in Puglia, non si citano riferimenti culturali , archeologici di una terra decorata dai tesori lasciateci in dono  da tantissime civiltà, ma si osserva solo a scene scarse in interpretazioni superficiali che si avvicinano alla realtà.Accenti dialettali filo cosentini e lametini che recitano gli attori , in riferimento alla presenza nella cittadina di S-LUCA, paesino dell entroterra reggino, nel cuore dell Aspromonte, paese difficile , paese dove la presenza dello stato e’ stata sempre debole che ha portato a denominarla come la capitale della Ndrangheta , del narcotraffico e dove il generalizzare infanga tutti anche la maggior parte delle persone che lavorano onestamente e credono nella rinascita morale civile ed economica di questa terra. La CALABRIA, visto i report del Ministero dell’ interno e le notizie che apprendiamo dalla stampa , ha delle forti difficoltà, perche’ affetta da un male non incurabile, ma difficile da combattere, unica e sola medicina sarà una nuova mentalità e modo di pensare, dove tutti i cittadini devono essere partecipi e cittadini attivi, concorrendo al progresso in ogni ambito. Gli autori e produttori della fiction non scoprono l’acqua calda , ma di certo hanno preparato tanto fango da gettare sui calabresi onesti che cercano di dare normalità alla propria terra, giorno per giorno , con tante difficoltà. Questa vicenda ha ispirato la nostra musa poetica in vernacolo,non di  professione di chi scrive su questo sito , dove domina qualcosa di fresco, un qualche cosa che si chiama TRASPARENZA. Visto che e’ in dialetto una” raccomandazione legale ”  deve essere considerata, che vuole dire che per capire bisogna leggere attentamente la poesia che segue,perche’ anche noi raccontiamo la nostra Calabria , ma con modi e metodi differenti, di certo non denigratori e infamanti come quelli della fiction, ma la raccontiamo e la facciamo vedere nella dolcezza della poesia in vernacolo e nelle immagini della bellezza di una terra  che e’ una bella donna sola e abbandonata dalle istituzioni e dal senso civile di una parte dei suoi figli , ma non per questo merita fango gratuito sul volto che comincia a voler reagire , cercando di togliere una maschera chiamata paura, tinteggiata di  omertà.